Petrolio: dall’Iran partono aiuti diretti al Venezuela. Mentre crolla il prezzo del petrolio a causa della troppa offerta, a Caracas manca la benzina
Sempre più pressato dagli Stati Uniti, che forzano le proprie aziende a interrompervi i rapporti economici, il Venezuela di Nicolas Maduro sta ricevendo però il sostegno di un altro Paese preso di mira dall’amministrazione Trump: l’Iran.
Teheran sta inviandosostanze chimiche e altro materiale utile alla raffinazione del greggio in un momento di grave crisi per Caracas: la compagnia petrolifera statale venezuelana (la Pdvsa) fa fatica a portare avanti le sue attività e la nazione rischia di rimanere senza carburante.
Una situazione che potrebbe sembrare paradossale, visto che il mercato globale si trova piuttosto in una fase di eccesso dell’offerta di petrolio rispetto alla domanda, quest’ultima crollata a causa della pandemia da Covid-19 e delle limitazioni ai trasporti. Il petrolio ha quindi perso moltissimo valore, arrivando anche a toccare prezzi negativi: nei giorni scorsi il West Texas Intermediate era ad esempio sceso a -36,7 dollari al barile.
Il Venezuela vive invece una situazione diversa. Le numerose sanzioni americane – imposte da Trump con l’obiettivo di favorire la caduta del regime di Maduro – hanno isolato il Paese e lo hanno privato di molti fornitori chiave di derivati del petrolio, come la compagnia russa Rosneft. Impossibilitato a rivolgersi all’estero, il Venezuela – che pure dispone delle riserve di greggio più grandi al mondo – non può nemmeno contare sulla produzione domestica, visto che l’intero sistema è al collasso, raffinerie incluse.
Ecco spiegata la carenza di benzina, che – tra le tante conseguenze – sta impedendo agli agricoltori di trasportare frutta e verdura nelle città, aggravando il problema della malnutrizione.
La crisi ha però favorito un ulteriore avvicinamento tra Venezuela e Iran, colpito altrettanto duramente dalle sanzioni statunitensi. La settimana scorsa i rispettivi presidenti, Nicolas Maduro e Hassan Rouhani, hanno ribadito la volontà di collaborare per fronteggiare l’emergenza coronavirus e per ridare stabilità al mercato petrolifero.
Da allora sono arrivati in Venezuela già due aerei della compagnia iraniana Mahan Air: trasportavano miscele per la produzione di benzina e pezzi di ricambio per le malmesse raffinerie venezuelane. L’Associated Press scrive che sono previsti altri quattordici voli nei prossimi giorni, mentre secondo Bloomberg Caracas avrebbe intenzione di acquistare della benzina già raffinata dall’Iran, attraverso degli intermediari.
Sempre più pressato dagli Stati Uniti, che forzano le proprie aziende a interrompervi i rapporti economici, il Venezuela di Nicolas Maduro sta ricevendo però il sostegno di un altro Paese preso di mira dall’amministrazione Trump: l’Iran.
Teheran sta inviandosostanze chimiche e altro materiale utile alla raffinazione del greggio in un momento di grave crisi per Caracas: la compagnia petrolifera statale venezuelana (la Pdvsa) fa fatica a portare avanti le sue attività e la nazione rischia di rimanere senza carburante.
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Abbonati per un anno a tutti i contenuti
del sito e all'edizione cartacea + digitale della rivista di
geopolitica