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Petrolio, gli Usa si appellano a Riad


Gli Stati Uniti vogliono lavorare con l’Arabia Saudita per stabilizzare il mercato del petrolio. Si oppone la Russia. Il capo dell’Opec invita il Texas al prossimo vertice

Mentre infuria la “guerra dei prezzi” tra Arabia Saudita e Russia e il petrolio continua a perdere valore – il West Texas Intermediate, una delle principali qualità di riferimento, è sceso sotto i 20 dollari al barile –, gli Stati Uniti stanno provando a inserirsi nella disputa e a proporsi come nuovi arbitri del mercato del greggio.

Dopo il fallimento del vertice di Vienna del 6 marzo, con la Russia che ha respinto un accordo per tagliare la produzione, per ritorsione l’Arabia Saudita ha sia offerto forti sconti sul suo petrolio, sia annunciato un aumento record dell’output a partire dal 1° aprile: 12,3 milioni di barili al giorno. Il valore del petrolio è dunque crollato, dato che non esiste al momento una domanda sufficiente – a causa soprattutto della pandemia da coronavirus – ad assorbire l’offerta.

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