L’Italia ha già deciso: vorrebbe la riconferma di Mattarella. Ma il Presidente rifiuta per motivi personali e costituzionali. Ecco chi sono i favoriti sul “borsino” del Quirinale. C’è anche una donna, finalmente
Sei minuti. Un applauso interminabile rivolto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, affacciato al palco d’onore della Scala di Milano con la figlia prima dell’esecuzione del Macbeth.
Un omaggio “storico” al capo dello Stato mai visto prima né nel tempio della lirica né altrove, accompagnato dall’inequivocabile grido “Bis!”. Dunque la classe imprenditoriale, il jet set e la borghesia meneghina hanno già detto la loro in merito al prossimo inquilino del Quirinale, così come era avvenuto al Teatro San Carlo di Napoli. Ma il parere dei cittadini comuni non è molto dissimile stando ai sondaggi, così come quello dei partiti che compongono tutto l’arco costituzionale: l’attuale inquilino del Quirinale dovrebbe rinnovare il suo mandato di altri sette anni. Sergio Mattarella, come è noto, non è d’accordo e non vuole concederlo il bis, per motivi personali e squisitamente costituzionali. Quattordici anni di presidenza della repubblica sono una monarchia, diceva Alberto Ronchey, e l’eccezione di Napolitano, se riconfermata, finirebbe per divenire prassi istituzionale.
I leader dei partiti, da Letta alla Meloni, insisteranno, forse con l’eccezione di Berlusconi. Ma la partita per il Quirinale rimane un enigma. Il candidato, vista la larga maggioranza richiesta (due terzi le prime tre chiamate, poi il 50% più uno degli aventi diritto al voto) deve attraversare gli schieramenti, ed è una figura di centro più capace di schivare i veti che attirare consensi. Draghi è certamente il favorito, ma l’attuale Presidente del Consiglio è giudicato più utile al Paese in questa veste, visto il futuro che ci aspetta. Mattarella, che è stato Ministro ma era considerato più dal punto di vista della dottrina costituzionale e quindi fuori dai giochi politici (era membro della Consulta), fu eletto con motivazioni istituzionali visto il ruolo di “arbitro della Costituzione” che si richiede al Capo dello Stato. I poteri “a fisarmonica” di questa figura sono enormi (scioglie le Camere d’intesa con il premier, nomina un terzo dei giudici della Consulta, nomina il capo del Governo, presiede il Governo dei giudici, promulga le leggi, è dotato di poteri di “moral suasion”) e saranno cruciali per il futuro del Paese.
Non sono molti i candidati alternativi, a parte Draghi, nel caso Mattarella dovesse insistere sul rifiuto di accettare un nuovo mandato: Carlo Casini, Giuliano Amato, Gianni Letta e – soprattutto se dopo dodici Presidenti di sesso maschile ci si decidesse a eleggere una figura femminile – Marta Cartabia, giurista, presidente emerito della Corte costituzionale, Ministro della Giustizia con un ruolo “tecnico”, peraltro molto stimata da Mattarella. I consensi, in vista dell’apertura dei giochi, convergono sempre più su di lei.
L’Italia ha già deciso: vorrebbe la riconferma di Mattarella. Ma il Presidente rifiuta per motivi personali e costituzionali. Ecco chi sono i favoriti sul “borsino” del Quirinale. C’è anche una donna, finalmente