Bruxelles ha raccolto 12 miliardi con l’emissione d’esordio del suo piano di obbligazioni verdi per finanziare un terzo del Recovery Plan, con la domanda che ha superato 11 volte l’offerta. E adesso punta a definire uno standard globale
Aspettando una natura autonomia strategica sui principali dossier internazionali, intanto l’Unione europea si conferma leader mondiale sui mercati finanziari. E lo fa dimostrando una volta di più che la chiave per finanziare la ripresa si trova (anche) nel debito pubblico congiunto, e pure verde. Questa settimana la Commissione ha lanciato, con l’emissione sindacata di un bond a 15 anni – scadenza febbraio 2037 – per un valore complessivo di 12 miliardi di euro, il suo primo titolo green a lungo termine. Un’operazione che si è rivelata anche la più imponente mai registrata finora nell’ambito delle obbligazioni sostenibili, superando pure il primato di 10 miliardi di sterline stabilito appena un mese fa dal Regno Unito. A Bruxelles non nascondono l’entusiasmo: non è la prima volta in cui l’Ue dimostra la potenza di fuoco del suo debito comune sui mercati; né sarà l’ultima, ha sottolineato il commissario al Bilancio Johannes Hahn.
L’emissione ha fatto registrare ordini record per oltre 135 miliardi, una domanda che ha superato di oltre 11 volte l’offerta: l’ampio successo consentirà all’Ue di risparmiare sugli interessi, collocando il titolo con un rendimento inferiore rispetto a quanto previsto in origine.
Ancora un avvio sprint per l’Ue che si presenta agli investitori con un nuovo prodotto, dopo che un anno fa la prima emissione di bond sociali a copertura di Sure – la cosiddetta cassintegrazione pandemica dell’Ue – aveva fatto registrare il più grande portafoglio di ordini di sempre, con 233 miliardi di sottoscrizioni, 13 volte superiori ai 17 miliardi complessivi dell’offerta.
Un exploit che fece titolare al New York Times “There’s a new gorilla in the bond market” e che Bruxelles vuole adesso trasformare in costante. A cominciare proprio dall’ambito sempre più in espansione del debito green (nei primi mesi del 2021 emesso in 49 Paesi e 29 valute).
Ue, riferimento globale per i green bond
Nei prossimi cinque anni la Commissione europea vuole diventare il principale protagonista del mercato globale dei titoli verdi, tanto per volumi quanto per capacità di orientare gli investimenti, e rivaleggiare così con i titoli del Tesoro americano, che costituiscono lo standard per il debito pubblico a basso rischio.
La Commissione conta di reperire sul mercato fino a 250 miliardi di euro entro il 2026 attraverso i green bond: serviranno per finanziare circa un terzo dei fondi del Recovery Plan post-pandemico dal valore di 800 miliardi e ripagare così gli investimenti per la transizione ecologica contenuti nei Piani di ripresa e resilienza (Pnrr) dei Paesi membri, di cui devono rappresentare obbligatoriamente almeno il 37%. I fondi così reperiti serviranno solo ed esclusivamente per finanziare i progetti verdi dei Governi in vari ambiti, dall’energia ai trasporti passando per le infrastrutture. Un obiettivo per cui Bruxelles si impegna come garante e su cui riferirà puntualmente.
“Vogliamo fare dell’Ue il maggiore emittente al mondo di bond verdi – ha spiegato il commissario Hahn – e avere un forte impatto sui mercati internazionali”: l’Ue intende infatti orientarli a partire dallo standard volontario per le obbligazioni sostenibili che ha presentato in estate; una proposta che è adesso oggetto di negoziato fra Parlamento europeo e Governi, ma che l’esecutivo Ue spera possa diventare presto anche un riferimento globale. E dare così un prezioso contributo alla costruzione, mattoncino dopo mattoncino, del perimetro dell’autonomia strategica europea.
Bruxelles ha raccolto 12 miliardi con l’emissione d’esordio del suo piano di obbligazioni verdi per finanziare un terzo del Recovery Plan, con la domanda che ha superato 11 volte l’offerta. E adesso punta a definire uno standard globale
Aspettando una natura autonomia strategica sui principali dossier internazionali, intanto l’Unione europea si conferma leader mondiale sui mercati finanziari. E lo fa dimostrando una volta di più che la chiave per finanziare la ripresa si trova (anche) nel debito pubblico congiunto, e pure verde. Questa settimana la Commissione ha lanciato, con l’emissione sindacata di un bond a 15 anni – scadenza febbraio 2037 – per un valore complessivo di 12 miliardi di euro, il suo primo titolo green a lungo termine. Un’operazione che si è rivelata anche la più imponente mai registrata finora nell’ambito delle obbligazioni sostenibili, superando pure il primato di 10 miliardi di sterline stabilito appena un mese fa dal Regno Unito. A Bruxelles non nascondono l’entusiasmo: non è la prima volta in cui l’Ue dimostra la potenza di fuoco del suo debito comune sui mercati; né sarà l’ultima, ha sottolineato il commissario al Bilancio Johannes Hahn.