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Repubblica Ceca: tensioni politiche e scontri per la nomina del capo dei Servizi segreti


Il presidente Zeman, ago della bilancia alle prossime elezioni, è vicino a Mosca e Pechino. Mentre il Primo Ministro Babis ha rinominato capo degli 007 il colonnello Koudelka, noto per il suo attivismo contro lo spionaggio straniero.

La nomina del nuovo capo dei servizi segreti della Repubblica Ceca diventa sempre più un caso politico/istituzionale, con diversità di vedute tra Presidenza e Governo. Infatti, il Presidente Milos Zeman, col suo partito decisivo — viste le elezioni parlamentari del prossimo ottobre — nell’appoggio per l’eventuale nuovo esecutivo a guida dell’attuale Premier Andrej Babis, si è scontrato con le scelte del Bis, Servizio Informazioni per la Sicurezza, sul trattamento del personale russo nel Paese.

Arrivato a scadenza di mandato, l’attuale capo dei servizi segreti, il Colonnello Michal Koudelka, apprezzato negli ambienti dell’Unione Europea, è stato rinominato pro tempore fino all’entrata in carica del nuovo esecutivo. La scelta è interpretabile come mossa intermedia per non scontentare nessuno: nonostante le frizioni tra Zeman e Koudelka, il Presidente ceco avrebbe accettato positivamente un prolungamento breve del ruolo del capo degli 007 cechi, al contempo senza dar troppe preoccupazioni a Bruxelles.

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