Nessun cedimento rispetto alle proteste della Commissione europea. Il Governo non arretra rispetto agli stretti controlli alle frontiere per evitare che la variante Omicron dilaghi anche nel nostro Paese
Mario Draghi tira dritto. “Non c’è molto da riflettere”, commenta. Chi si aspettava un atteggiamento accondiscendente o remissivo nei confronti dell’Europa è rimasto deluso. Nessun arretramento rispetto all’ordinanza firmata dal Ministro della Salute Speranza il primo giorno di entrata in vigore delle nuove restrizioni per gli ingressi in Italia dagli altri Paesi dell’Unione europea.
Da oggi fino al 31 gennaio 2022, infatti, tutti i viaggiatori provenienti dall’estero sono tenuti a presentare, oltre al Green Pass, un certificato di negatività al Covid compiuto nel Paese di partenza con un test molecolare entro le 48 ore prima dell’ingresso o rapido se fatto prima del passaggio della frontiera. I non vaccinati con Green Pass dovranno osservare 5 giorni di quarantena volontaria che dovrà essere indicata alla Asl del territorio dove si alloggia.
Un vero e proprio “embargo umano” per ragioni di salute pubblica, che ha fatto infuriare la Commissione europea. Draghi non vuole perdere il vantaggio che ha il nostro Paese rispetto agli altri Stati membri sul piano del contagio. I dati sono in ascesa, ma non come nel resto d’Europa. Si parla di 20 giorni, giorni preziosi per mandare avanti la campagna della terza dose e mettersi al riparo dalla quarta ondata (che di fatto, anche se in modo strisciante, è già cominciata).
C’è un dato, sottolinea Draghi, alla base della decisione presa martedì dal Governo, con un’ordinanza: l’incidenza della variante Omicron in Italia è per ora, secondo l’Istituto superiore di sanità, solo dello 0,19%, mentre dilaga all’estero. La stretta sui viaggi serve a difendere “con le unghie e i denti” una “normalità” che l’Italia ha conquistato “al prezzo di 134mila morti”. E naturalmente affrontare il Natale con “relativa tranquillità”. “Buon Natale e anche buone feste”, dice Draghi chiudendo il suo intervento in Parlamento, in vista del Consiglio europeo.
Nessun cedimento rispetto alle proteste della Commissione europea. Il Governo non arretra rispetto agli stretti controlli alle frontiere per evitare che la variante Omicron dilaghi anche nel nostro Paese