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Il “deal” americano nel Golfo


Usa, Arabia Saudita, Emirati, Qatar e Israele si sono appena riuniti in Bahrein per il piano economico di Jared Kushner, che vuole riscrivere i rapporti di forza nel Golfo

Una manifestazione a Gaza a favore del Qatar. Doha versa mensilmente, con il placet israeliano, milioni di dollari a Gaza. L’intelligence sostiene che ci sia anche un flusso di soldi non ufficiale verso Hamas. REUTERS/Ibraheem Abu Mustafa/Contrasto

Usa, Arabia Saudita, Emirati, Qatar e Israele si sono appena riuniti in Bahrein per il piano economico di Jared Kushner, che vuole riscrivere i rapporti di forza nel Golfo

La stretta di mano tra il Primo Ministro del Qatar, lo sceicco Abdullah bin Nasser al-Thani e il re saudita Salman bin Abdulaziz accompagnato da suo figlio ed erede Mohammed bin Salman al vertice del Consiglio della Cooperazione nel Golfo (Gulf Cooperation Council, GCC) alla Mecca in Arabia Saudita lo scorso 30 maggio, è stato solo un atto formale, non sicuramente un riavvicinamento tra i due Paesi del Golfo che da due anni oramai non hanno rapporti. Tra l’altro, l’invito a Doha da Riad pare sia partito solo dopo pressioni americane, l‘amico di entrambi con interessi, seppur diversi, in ambedue i paesi, che cerca di mediare nella situazione che dal 5 giugno del 2017 vede l’emirato qatarino di fatto isolato dagli altri paesi del Golfo come Bahrein ed Emirati Arabi Uniti, oltre che dall’Egitto che, capeggiati dall’Arabia Saudita, hanno imposto un embargo al Qatar. L’accusa è quella di foraggiare il terrorismo, sullo sfondo c’è il controllo dell’area che vede l’Iran essere lo spauracchio dei sauditi.

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