In questa crisi, prevarrà il diritto internazionale o la geopolitica di sicurezza?
Le truppe di Mosca non lasceranno la Bielorussia. Il Governo di Minsk ha comunicato che l’esercitazione militare congiunta di Russia e Bielorussia – che sarebbe dovuta finire oggi – invece andrà avanti. Le manovre, che nei giorni scorsi si sono svolte a un centinaio di chilometri dal confine ucraino, hanno coinvolto alcune decine di migliaia di soldati russi, carri armati ed elicotteri d’assalto.
Il Ministro della Difesa bielorusso Viktor Khrenin ha affermato che la decisione è scaturita “dall’aumento dell’attività militare vicino ai confini esterni” dei due Paesi. Nella regione del Donbass, dove nei giorni scorsi sono state segnalate moltissime violazioni del cessate-il-fuoco tra forze ucraine e i separatisti filorussi, prosegue l’esodo della popolazione.
Intanto, come previsto ieri, il Presidente Emmanuel Macron ha parlato con il suo omologo Vladimir Putin. In una conversazione telefonica, durata quasi due ore, i due Presidenti hanno parlato della “necessità di favorire una soluzione diplomatica alla crisi” annunciando che oggi ci sarà un ulteriore incontro telefonico tra i Ministri degli Esteri dei due Paesi. Vladimir Putin ha accusato Kiev dell’escalation nel Donbass, imputando alle “provocazioni delle forze di sicurezza ucraine” l’accresciuta tensione dei giorni scorsi. Secondo quanto riportato da fonti francesi, Putin avrebbe riferito che le truppe russe lasceranno la Bielorussia quando le attività saranno ultimate.
Mentre in Europa si tenta una mediazione, oltreoceano intanto, in un’intervista alla CNN, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha ribadito le preoccupazioni americane: “Quanto porta all’invasione vera e propria sembra essere stato avviato”, aggiungendo però che Washington si impegnerà fino all’ultimo minuto per sfruttare ogni mezzo diplomatico per fermare l’invasione russa. Blinken ha dichiarato anche che ha in programma di incontrare il Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov questa settimana, “a condizione che la Russia non invada l’Ucraina nel frattempo”.
La comunità internazionale si trova di fronte a un bivio: da un lato, le ragioni del diritto, che danno a Kiev il diritto di scegliere se aderire o meno alla Nato e alla Ue; dall’altro, le esigenze della geopolitica di sicurezza, che considerano plausibili le ragioni di Putin, che non tollera un’alleanza militare nemica alle porte di casa sua. Resta il rammarico che l’Europa proceda in ordine sparso, mentre potrebbe avere un ruolo decisivo per evitare la guerra e imporre il buon senso della diplomazia…
Il Ministro della Difesa bielorusso Viktor Khrenin ha affermato che la decisione è scaturita “dall’aumento dell’attività militare vicino ai confini esterni” dei due Paesi. Nella regione del Donbass, dove nei giorni scorsi sono state segnalate moltissime violazioni del cessate-il-fuoco tra forze ucraine e i separatisti filorussi, prosegue l’esodo della popolazione.