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Tragedia di Stresa, non parliamo di fatalità


Quella della funivia del Mottarone è una tragedia di casa nostra che si poteva e si doveva evitare. Consumata in Europa e non in un Paese del Quarto Mondo

Quella della funivia del Mottarone è una tragedia di casa nostra che si poteva e si doveva evitare. Consumata in Europa e non in un Paese del Quarto Mondo

Quella della funivia del Mottarone sembra una sciagura da Paese del Quarto Mondo e invece è una tragedia di casa nostra. Quattordici morti, quattro famiglie distrutte e un solo sopravvissuto, un bambino di cinque anni che lotta per la vita. Quelle famiglie siamo noi, quel figlio è figlio nostro. Come pare stia emergendo dalle prime indagini non si è trattato di una fatalità. Quando il cavo di traino si è rotto (per l’usura?) i freni di emergenza non hanno funzionato, come è invece avvenuto per l’altra cabina a valle. La natura non c’entra, e nemmeno il destino. Quel che è accaduto comporta delle responsabilità che la Procura deve accertare. Come è possibile che in quella Lombardia e in quel Piemonte volani dell’industria e del progresso, porta dell’Italia in Europa, un cavo portante di un impianto sciistico si spezzi facendo prendere velocità alla cabina fino a catapultarla nel vuoto e farla rotolare per decine di metri fino ad accartocciarsi contro gli alberi?

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