Il quotidiano spagnolo El Pais ha pubblicato le risposte di Washington e Bruxelles a Mosca sulle garanzie di sicurezza. I documenti sarebbero dovuti rimanere riservati, ma El Pais ha cambiato le carte in tavola
Un disarmo ad ampio spettro di missili a corto, medio e lungo raggio, impegno al rispetto del trattato New START, l’inclusione di limiti alle testate nucleari. La risposta di Stati Uniti e Nato alla Russia sulle garanzie di sicurezza arriva direttamente sulle pagine di El Pais che, grazie allo scoop del quotidiano spagnolo, permette di meglio comprendere lo stato delle trattative tra i due schieramenti.
Salta la riservatezza chiesta dagli Usa
I documenti sarebbero dovuti rimanere riservati, su esplicita richiesta degli Stati Uniti. La Russia ha convenuto, ma El Pais cambia le carte in tavola rispetto alla strategia comunicativa di Washington che, ora, dovrà gestire anche la posizione dell’opinione pubblica sulle proposte avanzate verso Mosca. Successivamente a quanto pubblicato da El Pais, il Ministro degli Esteri della Federazione, Sergey Lavrov, ha detto che la documentazione verrà resa nota, visto che è stata discussa tra gli alleati Nato e con la stessa Ucraina.
Cosa propone Washington
La questione della open door policy del Patto atlantico, e dell’eventuale ingresso di Kiev, non viene messa in discussione nel documento degli Stati Uniti. Tuttavia, l’amministrazione di Joe Biden mette sul piatto “condizioni basate su misure trasparenti reciproche” che le parti potrebbero accettare al fine di “trattenersi dal dispiegare sistemi missilistici e forze permanenti per missioni combattenti nel territorio dell’Ucraina”. In sostanza, un ritiro su entrambi i fronti.
Gli Usa proseguono ricordando che sul campo sono presenti un quarto delle truppe esistenti durante il periodo della Guerra fredda ma che, in caso di ulteriore crescita dei numeri sul fronte russo a ridosso dell’Ucraina, o di un’invasione del Paese, ciò “obbligherà gli Stati Uniti e gli Alleati al rafforzamento della posizione difensiva”. Ovvero, una crescita militare pronta ad affrontare una guerra. Sia gli Usa che la Nato offrono a Vladimir Putin di negoziare una serie di accordi, sia sul disarmo che sul rafforzamento della fiducia reciproca, in diversi forum internazionali quali Osce, US-Russia Strategic Stability Dialogue, Nato-Russia Council.
La posizione della Nato
Scetticismo sulle possibilità di riuscire a trovare un punto d’incontro con la Russia negli ambienti Nato, che nel documento sottolinea come “per più di 30 anni, il Patto atlantico abbia lavorato per costruire una partnership con la Russia, porgendole una mano amica” alla fine della Guerra fredda. “A nessun altro è stata offerta una relazione del genere o un framework istituzionale simile. Ciononostante, la Russia non ha rispettato la nostra fiducia, sfidando i principi fondamentali dell’architettura Euro-Atlantica”.
Il Patto atlantico, si legge nel documento, aspirerebbe ancora ad “avere una relazione costruttiva” ma solo “quando le sue azioni russe lo renderanno possibile”. Partendo da un passo indietro che Mosca dovrà fare a livello di forze al confine, “essenziale per un progresso significativo” della situazione. Una proposta concreta arriva sul fronte dei cyber attacchi, con la Nato che spinge per “la promozione di uno spazio cibernetico libero, aperto e sicuro con la possibilità di consultazioni per ridurre i pericoli, con la creazione di obblighi legali e norme volontarie per la responsabilità sui comportamenti in questi ambienti”.
I documenti sarebbero dovuti rimanere riservati, su esplicita richiesta degli Stati Uniti. La Russia ha convenuto, ma El Pais cambia le carte in tavola rispetto alla strategia comunicativa di Washington che, ora, dovrà gestire anche la posizione dell’opinione pubblica sulle proposte avanzate verso Mosca. Successivamente a quanto pubblicato da El Pais, il Ministro degli Esteri della Federazione, Sergey Lavrov, ha detto che la documentazione verrà resa nota, visto che è stata discussa tra gli alleati Nato e con la stessa Ucraina.