Niente ingresso a cinema, teatro, discoteca, ristorante, bar, palestra per chi non si è vaccinato. L’Italia capofila delle buone pratiche in tutta Europa nella lotta al virus applica le misure restrittive differenziate
No vaccino? No party. Ovvero niente ristorante, bar, discoteca, pista da ballo, cinema, teatro, persino palestra, piscina e naturalmente piste da sci. Il Governo adotta la linea dura sui no vax, creando il Super Green Pass, ovvero un passaporto verde che però esclude il tampone, ad eccezione dei luoghi di lavoro. Ma anche in questo caso saranno obbligati a vaccinarsi insegnanti, forze dell’ordine e dipendenti della pubblica amministrazione allo sportello.
È quello che volevano più o meno tutti i governatori delle Regioni, preoccupati della quarta ondata che non accenna a scemare, alla vigilia di Natale e della stagione sciistica. Ed è quello che ha concordato il Governo, che ha anche anticipato a 5 mesi la somministrazione della terza dose.
Ancora una volta l’Italia è capofila delle “buone pratiche” nella lotta al Covid in Europa, dati alla mano. Oltralpe, in Germania e Austria, la situazione però è da stato di guerra, con le terapie intensive sovraffollate e la conta dei morti che cresce di giorno in giorno.
Il principio di fondo è stato uno solo: di fronte a 7,6 milioni di italiani non vaccinati occorrevano misure restrittive differenziate per evitare un lockdown generalizzato, che penalizzasse chi di vaccini ne aveva due, ovvero oltre l’80% degli italiani.
Quanto alle proteste dei no vax sulla pretesa libertà di circolazione negata, la Costituzione è chiarissima. L’articolo 16 recita che “ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o sicurezza”. L’unica eccezione prevista dalla nostra Carta è costituita dalle “restrizioni politiche”, obiettano i no vax. E infatti sui social dipingono quel tiranno di Draghi con i baffetti di Adolf Hitler, perché è noto che il Covid non esiste ed è tutta un’invenzione politica del gruppo Bildeberg e degli amici di Soros. Per giustificare la loro riottosità a immunizzarsi alla maggior parte dei no vax restano solo le fake news veicolate dai social.
Ma è dimostrato scientificamente che i non vaccinati hanno probabilità molto più alte di veicolare il virus e quindi di contagiare i soggetti fragili, non ancora vaccinati e naturalmente anche i vaccinati. Per non parlare del rischio esponenziale rispetto a chi è immunizzato di finire ospedalizzati o addirittura in terapia intensiva e quindi di intasare il sistema sanitario. L’obiezione che in base a questo principio dovremmo stigmatizzare anche obesi, fumatori o alcolisti non regge, perché queste categorie sono affette da dipendenza o da difficoltà spesso enormi nel cambiare il loro stile di vita, non si tratta certo di farsi una puntura al braccio. A Singapore i no vax ospedalizzati devono pagarsi le cure. In Italia e nel resto d’Europa per ora è solo una battuta. Per ora.
Come ha detto ieri Mattarella “i vaccini ci hanno salvato” e se anche chi non si è vaccinato ha potuto camminare liberamente per le strade evitando il coprifuoco è grazie agli immunizzati, non ai no vax, per i quali saremmo ancora chiusi in casa, molti dei quali oltre a contagiare il virus propalano – spesso inconsapevolmente – le peggiori fake news.
È quello che volevano più o meno tutti i governatori delle Regioni, preoccupati della quarta ondata che non accenna a scemare, alla vigilia di Natale e della stagione sciistica. Ed è quello che ha concordato il Governo, che ha anche anticipato a 5 mesi la somministrazione della terza dose.