Il Parlamento Europeo non è impermeabile al populismo imperante. Bocciata la più titolata Commissaria europea. La legislatura comincia male
Le commissioni Mercato Interno e Industria dell’Europarlamento, con 82 voti contrari, 29 a favore e un’astensione, hanno bocciato la nomina di Sylvie Goulard come Commissario europeo al mercato. La candidata francese, dopo due audizioni richieste con la scusa di un sospeso giudiziario e di un presunto conflitto d’interessi, è stata affossata da un’inedita alleanza tra Popolari, Verdi, Gue (i comunisti anti-Ue) e il gruppo sovranista di ID. “Giochi politici”, come li definiscono all’Eliseo, che poco hanno a che vedere con l’avviso di garanzia di due anni fa (per un presunto utilizzo improprio di fondi dell’Europarlamento) e con la consulenza per il think tank americano Berggruen, avvenuta in modo del tutto legale.
Si voleva dare uno schiaffo a Macron e chi se ne importa se Sylvie Goulard era quella giusta: all’Eurocamera dal 2009 al 2017, è competente, preparata e profondamente europeista. Una vendetta servita a freddo dal PPE al Presidente francese, che si è opposto agli Spitzenkandidaten e di fatto ha impedito al leader del Partito popolare europeo, Manfred Weber, di essere nominato a capo della commissione. Uno scontro di potere tra francesi e tedeschi, che rumoreggiano per l’elezione di Christine Lagarde alla BCE e che forse non volevano che un portafoglio così importante (che comprende Mercato interno, Industria, Difesa, Spazio e Digitale) andasse in mano a Parigi.
Una vendetta dei populisti, che vedono cadere un candidato proveniente dalla cosiddetta élite europea, e pazienza se si va a braccetto con i conservatori. Una vendetta che in realtà fa male a tutti e che getta un’ombra sul futuro di un Parlamento che oggi appare ingovernabile e con una leadership troppo debole. Le conseguenze politiche di questa bocciatura sono abbastanza imprevedibili, quello che è certo è che Ursula von der Leyen rischia di non fare in tempo a ricevere il voto di fiducia di Strasburgo il 23 ottobre, per entrare in carica il primo novembre. Francia, Ungheria e Romania (che hanno subito la bocciatura dei commissari) devono nominare i propri sostituti, che dovranno passare per nuove audizioni. Lo slittamento della nuova Commissione è un rischio concreto e certo. Per la nuova Europa non è un buon inizio.
C’è anche un dato socio-culturale dietro questa bocciatura, che più ci preoccupa: il populismo/pauperismo imperante si sta ormai diffondendo in tutti i gangli della società, per cui si può aspirare a una responsabilità pubblica solo se si possono esibire sofferenze esistenziali, meglio se non dotati di alcun curriculum da esibire. Il regno dell’incompetenza può costituire una fase di passaggio utile, perché ci può servire a promuovere quel ricambio della classe dirigente sano, non sempre facile da realizzare, per la difesa naturale da parte dell’establishment delle proprie prerogative. Ma se questa fase dura troppo a lungo, il rischio di affossare il sistema di governance e le stesse regole di convivenza civile è altissimo.
Noi di eastwest, che ben conosciamo la moralità, la passione politica e l’energia di Sylvie Goulard, che siamo onorati di avere come membro autorevole del nostro Comitato Scientifico, facciamo un appello affinché non sacrifichiamo troppe competenze sull’altare del populismo. Siamo già a un livello di guardia. Torniamo a studiare, please.
@GiuScognamiglio
Il Parlamento Europeo non è impermeabile al populismo imperante. Bocciata la più titolata Commissaria europea. La legislatura comincia male