La Presidente uscente Tsai, ostile alla riunificazione con la Cina, ottiene un secondo mandato. Negli ultimi anni Pechino ha adottato una strategia molto dura verso Taipei
La Presidente uscente di Taiwan, Tsai Ing-wen, ha vinto le elezioni presidenziali di sabato 11, staccando il suo principale sfidante Han Kuo-yu di circa venti punti percentuali (57% contro 38,6%). Oltre che per eleggere un nuovo Presidente, i taiwanesi hanno votato anche per rinnovare lo Yuan legislativo, una sorta di parlamento locale.
Il voto di ieri è stato seguito con molta attenzione dalla Cina, che considera l’isola di Taiwan come una provincia del suo territorio e non come uno Stato indipendente (il cui nome ufficiale è peraltro Repubblica di Cina, con capitale Taipei). Un anno fa il Presidente cinese Xi Jinping aveva invitato Taiwan alla riunificazione con Pechino secondo la formula “un Paese, due sistemi”, la stessa applicata anche nei confronti di Macao e di Hong Kong, dove però da mesi si protesta proprio contro l’ingerenza della Cina.
La riunificazione con Pechino – “pacifica”, a detta di Xi, che però non ha escluso il ricorso alla forza – è osteggiata soprattutto dalla Presidente Tsai e dal suo partito, il Partito Democratico Progressista. Su posizioni maggiormente filocinesi si colloca invece Han Kuo-yu e il partito nazionalista Kuomintang.
I rapporti tra la Cina e Taiwan sono complessi. Pechino è infatti il principale partner commerciale di Taipei, ma negli ultimi anni sta applicando una strategia molto aggressiva nei confronti dell’isola: ad esempio, l’ha privata di molti alleati diplomatici – restano solo 15 Paesi a riconoscere Taiwan, soprattutto in America Centrale e nel Pacifico – e ha aumentato le pressioni militari. D’altra parte, anche la Presidente Tsai ha seguito una linea dura, cercando di rafforzare l’autonomia dell’isola e mettendo così in allerta Pechino, che teme che Taiwan possa dichiararsi indipendente.
Taiwan è strategicamente importante anche per gli Stati Uniti, sia per la sua posizione geografica, sia come “risorsa” nello scontro geopolitico con la Cina. Washington è il primo fornitore di armi di Taipei, anche se non vi intrattiene rapporti formali.
@marcodellaguzzo
La Presidente uscente Tsai, ostile alla riunificazione con la Cina, ottiene un secondo mandato. Negli ultimi anni Pechino ha adottato una strategia molto dura verso Taipei