Turchia-Ue: cosa c’è sul tavolo delle due diplomazie
Turchia e Ue dialogano sui dossier Libia e trivellazioni nel Mediterraneo orientale. Si cerca un terreno comune per superare le frizioni tra Ankara e Bruxelles
Turchia e Ue dialogano sui dossier Libia e trivellazioni nel Mediterraneo orientale. Si cerca un terreno comune per superare le frizioni tra Ankara e Bruxelles
Per la seconda volta negli ultimi quattro mesi l’Alto Rappresentante per la Politica Estera dell’Ue Josep Borrell si reca in Turchia alla ricerca di una sponda per la risoluzione di alcune controversie che hanno visto contrapposti il blocco europeo e la repubblica fondata da Mustafa Kemal Atatürk. Su tutti, sul tavolo delle due diplomazie sono presenti i dossier su Libia e trivellazioni nelle acque del Mediterraneo orientale.
Nonostante Unione europea e Nazioni Unite non abbiano apprezzato l’intervento diretto turco nel Paese nordafricano, sulla questione libica sembrano esserci le migliori possibilità di un’intesa, dato che entrambe le parti appoggiano il Governo internazionalmente riconosciuto di Fayez al-Serraj. Borrell ha detto che l’Ue e la Turchia “condividono lo stesso interesse nel ritorno alla stabilità e alla pace” per l’ex Giamahiria del Colonnello Muammar Gheddafi. “Dobbiamo lavorare in maniera genuina nel pieno rispetto di tutte le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu”, ha aggiunto l’Alto Commissario.
Ma gli ostacoli rimangono. La diatriba Francia-Turchia sull’ispezione della nave cargo Cirkin battente bandiera della Tanzania e scortata da tre vascelli della Marina di Ankara è un macigno sia per l’Europa che per la Nato. Per la Repubblica di Recep Tayyip Erdogan, la Cirkin trasportava aiuti umanitari, mentre le navi francesi appartenenti all’operazione Nato Sea Guardian che avrebbero dovuto compiere l’ispezione sarebbero state prese di mira da quelle turche.
Dopo l’episodio, numerose dichiarazioni ai massimi livelli istituzionali sono state pronunciate sia in Francia che in Turchia: il Presidente Emmanuel Macron ha ritirato momentaneamente il suo Paese dalla missione e dichiarato che Ankara sta partecipando a “un gioco pericoloso”, mentre Çavuşoglu ha risposto che Parigi “è complice del caos in Libia”.
Sul fronte trivellazioni, l’obiettivo europeo è quello di giungere a un accordo tra Turchia e Grecia e Turchia e Cipro sui profitti derivanti dagli idrocarburi estratti nel Mediterraneo orientale. L’Unione europea appoggia i due Paesi membri, tanto da aver inserito due cittadini turchi nella black list delle sanzioni, col blocco dei viaggi e degli assetfinanziari. Ciononostante, cerca di fare da intermediario tra le parti: il Ministro degli Esteri di Ankara ha affermato che il suo Paese “non si farà prendere in ostaggio” da Atene e Nicosia, chiedendo a Bruxelles di svolgere il ruolo di “onesto negoziatore”.
Turchia e Ue dialogano sui dossier Libia e trivellazioni nel Mediterraneo orientale. Si cerca un terreno comune per superare le frizioni tra Ankara e Bruxelles
Per la seconda volta negli ultimi quattro mesi l’Alto Rappresentante per la Politica Estera dell’Ue Josep Borrell si reca in Turchia alla ricerca di una sponda per la risoluzione di alcune controversie che hanno visto contrapposti il blocco europeo e la repubblica fondata da Mustafa Kemal Atatürk. Su tutti, sul tavolo delle due diplomazie sono presenti i dossier su Libia e trivellazioni nelle acque del Mediterraneo orientale.
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