spot_img

Alleanze e fratellanze pericolose


Con Erdogan, la Turchia si è riconciliata con la propria anima orientale e islamica, oltre che a storici nemici, suoi e dei suoi alleati occidentali

Il Presidente iraniano Hassan Rouhani, il Presidente russo Vladimir Putin e il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante un incontro a Sochi per la promozione del processo di pacificazione siriano. Sergei Chirikov/Pool via REUTERS

Con Erdogan, la Turchia si è riconciliata con la propria anima orientale e islamica, oltre che a storici nemici, suoi e dei suoi alleati occidentali

La Turchia di Erdogan nel mondo arabo ne ha indovinate poche in questi anni e forse anche per questo si aspetta, prima o poi, una rivincita. L’attenzione oggi si sta concentrando sul Nordafrica e la Libia dove Arabia Saudita ed Emirati, insieme all’Egitto del generale al-Sisi, sostengono il capo della Cirenaica Khalifa Haftar. Mentre Ankara, con il Qatar e in parte all’Italia, appoggia il Governo di Tripoli, la città di Misurata e la Fratellanza Musulmana.

Questo contenuto è riservato agli abbonati

Abbonati per un anno a tutti i contenuti del sito e all'edizione cartacea + digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €35

Abbonati per un anno alla versione digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €15

ARTICOLI CORRELATI

rivista di geopolitica, geopolitica e notizie dal mondo