Ucraina: arrivano aiuti militari dagli Stati Uniti
Gli Usa annunciano un nuovo pacchetto di assistenza militare all’Ucraina da 150 milioni di dollari; lo scopo è garantire l’integrità territoriale di Kiev in chiave anti-russa
Gli Usa annunciano un nuovo pacchetto di assistenza militare all’Ucraina da 150 milioni di dollari; lo scopo è garantire l’integrità territoriale di Kiev in chiave anti-russa
Venerdì scorso il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha annunciato un nuovo pacchetto di assistenza militare all’Ucraina da 150 milioni di dollari. Contiene radar anti-artiglieria, sistemi anti-drone, apparecchiature per la guerra elettronica e dispositivi per la sicurezza delle comunicazioni, oltre che programmi di addestramento e misure per rafforzare le basi dell’aeronautica ucraina.
Scopo del finanziamento, spiegano da Washington, è garantire l’integrità territoriale di Kiev, tutelarne i confini e potenziarne la collaborazione con la Nato. Tutti e tre i propositi sono indirizzati alla Russia: nel 2014 Mosca ha infatti annesso la Crimea, parte del territorio ucraino, e sostiene i gruppi separatisti nelle regioni dell’est; ad aprile ha schierato un gran numero di truppe vicino alla frontiera comune facendo temere lo scoppio di una crisi militare; storicamente si oppone ai contatti tra Kiev e l’alleanza atlantica, temendone l’ingresso formale.
Il 1° marzo scorso il dipartimento della Difesa americano aveva già annunciato, con le stesse motivazioni, un pacchetto da 125 milioni all’Ucraina, che prevedeva anche due pattugliatori navali armati modelli Mark VI, utilizzati dalla Marina degli Stati Uniti. Ad aprile Axios aveva rivelato le esercitazioni militari della Russia nel mar Nero, in prossimità di rotte commerciali, parlandone come di manovre potenzialmente destabilizzanti per l’economia ucraina.
Biden, Zelensky e la Nato
Prima di partire per l’Europa per partecipare al G7 e incontrare successivamente il Presidente russo Vladimir Putin, Joe Biden ha parlato al telefono con l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky per ribadirgli – ancora – il sostegno di Washington alla sovranità di Kiev.
Zelensky non ha tuttavia gradito la decisione della Casa Bianca di ritirare le sanzioni verso la società che si occupa della realizzazione del Nord Stream 2, il gasdotto sotto il mar Baltico che collegherà direttamente la Russia alla Germania, mettendo a rischio il ruolo di intermediario energetico dell’Ucraina e aprendo a una possibile marginalizzazione del Paese. L’accordo sul transito di gas tra Kiev e Mosca scadrà nel 2024; potrebbe venire esteso, ma non è detto: il coltello è nelle mani russe, e Putin ha dichiarato che l’Ucraina deve dare prova di buona volontà. A oggi, le tensioni diplomatiche tra i due vicini sono molto alte.
Zelensky avrebbe fortemente voluto un incontro di persona con Biden prima del vertice tra quest’ultimo e Putin. Una riunione ci sarà, ma dopo: il Presidente ucraino sarà alla Casa Bianca a luglio, come già anticipato dal consigliere per la sicurezza nazionale americano Jake Sullivan.
Alla telefonata di lunedì scorso tra Biden e Zelensky ha fatto seguito un piccolo ma significativo caso diplomatico. Nella trascrizione ufficiale riportata inizialmente da Kiev si leggeva che Biden aveva sottolineato l’importanza di far partecipare l’Ucraina al Piano d’azione per l’adesione (MAP) della Nato, un meccanismo che potrebbe portare all’ingresso del Paese tra i membri dell’alleanza. La Casa Bianca ha negato di aver fatto una simile dichiarazione, e a Kiev hanno corretto.
Nel 2008 gli Stati Uniti dell’allora presidente George W. Bush avevano appoggiato l’idea di un ingresso dell’Ucraina nel MAP, senza darvi però un seguito concreto. Idea estremamente sgradita – e temuta – dalla Russia. Putin ha detto che “almeno il 50% degli ucraini non vuole l’ingresso nella Nato, e si tratta di persone intelligenti. Non vogliono finire sulla linea di fuoco, non vogliono essere merce di scambio o carne da macello”.
La cifra fornita da Putin, in realtà, è scorretta. Come ricorda Bloomberg, stando a un sondaggio condotto lo scorso marzo, il 57% degli ucraini è favorevole ad entrare nella Nato. La quota dei contrari è del 36%.
Gli Usa annunciano un nuovo pacchetto di assistenza militare all’Ucraina da 150 milioni di dollari; lo scopo è garantire l’integrità territoriale di Kiev in chiave anti-russa
Venerdì scorso il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha annunciato un nuovo pacchetto di assistenza militare all’Ucraina da 150 milioni di dollari. Contiene radar anti-artiglieria, sistemi anti-drone, apparecchiature per la guerra elettronica e dispositivi per la sicurezza delle comunicazioni, oltre che programmi di addestramento e misure per rafforzare le basi dell’aeronautica ucraina.
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