Per Minsk si tratta di operazioni puramente difensive. Gli Stati Uniti addestrano personale ucraino in Germania: ci si prepara alle nuove offensive russe
A quasi un anno dall’inizio dell’invasione della Russia in Ucraina ci si chiede se e quando la Bielorussia avanzerà militarmente nella nazione confinante. Preoccupazione legittima che si intensifica nella giornata odierna, con l’avvio delle esercitazioni congiunte che il Paese di Alexander Lukashenko avvierà con la Russia di Vladimir Putin. Mosca e Minsk condurranno esercitazioni militari che vedranno attiva l’aeronautica bielorussa, compresa — come affermato dal Ministero della Difesa — una “suddivisione di brigata meccanizzata”.
Non è la prima esercitazione congiunta organizzata dai due Paesi dall’inizio dell’attacco russo, ma col passare dei mesi e i numerosi stalli nell’avanzamento dell’esercito della Federazione in Ucraina accresce l’ansia di una partecipazione bielorussa, che aprirebbe una nuova fase, ancor più nefasta, del conflitto, che si allargherebbe ad un altro e decisivo soggetto. Il Presidente Volodymyr Zelensky anche la scorsa settimana ha avvertito su possibili attacchi da nord, ricordando che la sua nazione deve prepararsi ad un simile scenario.
Da Minsk ripetono che non è intenzione del Governo il coinvolgimento nel conflitto, che schiererebbe la Bielorussia in supporto alla Russia. Ma come affermato da Pavel Muraveyko, Primo Vice Segretario del Consiglio di Sicurezza bielorusso, “siamo pronti a qualunque provocazione in arrivo dall’Ucraina”. Per Muraveyko, la situazione non è molto calma lungo il confine: “Siamo pazienti e moderati, manteniamo le polveri asciutte”, in riferimento alle esercitazioni dell’esercito con i colleghi moscoviti.
Intanto, gli Stati Uniti si muovono direttamente con il Generale Mark Miley, a capo del Joint Chiefs of Staff, che oggi visiterà la base di Grafenwoehr, in Germania. Su suolo tedesco avverrà l’addestramento per un battaglione di 500 truppe ucraine che tornerà in guerra nell’arco di 5 settimane, ma con nozioni nuove capaci di rispondere alla nuova fase della guerra. L’obiettivo è quello di addestrare l’esercito ucraino affinché sia pronto al lancio di offensive contro i russi o per contenere eventuali nuovi avanzamenti moscoviti. L’addestramento prevede l’uso ad ampio raggio dell’armamentario a disposizione, dall’uso di nuove munizioni all’artiglieria, dai tank ad altri veicoli che saranno utilizzati in Ucraina che, secondo Milley, saranno cruciali nell’aiuto alla riconquista delle aree occupate dalla Federazione nel corso degli ultimi 11 mesi. “Tale supporto è davvero importante, aiuterà gli ucraini a difendere sé stessi. L’obiettivo è che l’addestramento sia sfruttabile prima della primavera e dell’inizio delle piogge”, ha sottolineato il Generale.
Sul fronte russo, da segnalare l’intervista che Vladimir Putin ha rilasciato al canale Rossiya1 “Le dinamiche dell’operazione speciale sono positive. Tutto prosegue nell’ambito del piano del Ministero della Difesa. Spero che i nostri combattenti ci compiacciano ancora una volta”, ha detto il Presidente russo parlando col giornalista Pavel Zarubin. Parole che non lasciano intravedere una fine per l’attività militare della Federazione in Ucraina, che trascina in avanti, anche nel 2023 appena iniziato, un tragico conflitto nel cuore dell’Europa.
Non è la prima esercitazione congiunta organizzata dai due Paesi dall’inizio dell’attacco russo, ma col passare dei mesi e i numerosi stalli nell’avanzamento dell’esercito della Federazione in Ucraina accresce l’ansia di una partecipazione bielorussa, che aprirebbe una nuova fase, ancor più nefasta, del conflitto, che si allargherebbe ad un altro e decisivo soggetto. Il Presidente Volodymyr Zelensky anche la scorsa settimana ha avvertito su possibili attacchi da nord, ricordando che la sua nazione deve prepararsi ad un simile scenario.