Putin afferma che sarà automaticamente guerra se l’Ucraina entrerà nella Nato. Macron parla di disponibilità del Presidente russo a dialogo e de-escalation. Diplomazia ancora al lavoro per scongiurare il conflitto
Pronti al dialogo ma anche alla guerra. Si può così sintetizzare l’esito dei colloqui sull’Ucraina tra Emmanuel Macron e Vladimir Putin, che hanno discusso lo stato dell’arte nelle relazioni tra Nato, Europa, Francia e la Russia, ai minimi termini viste le tensioni ad est sulla questione Ucraina. Terminato l’incontro tra i due leader, Parigi si è espressa con positività sull’andamento delle trattative, parlando di volontà alla de-escalation del Presidente Putin.
D’altro canto, il capo della Federazione russa ha affermato, parlando ai giornalisti, che in caso di ingresso di Kiev nella Nato e del tentativo di riannettere manu militari la Crimea, sarebbe guerra. Dopo il meeting col Presidente russo, Macron è volato a Kiev per un faccia a faccia con Volodymyr Zelensky.
Cosa pensa la Russia
Mosca ribadisce la propria contrarietà all’allargamento della Nato verso est e, nello specifico, all’Ucraina. Il Patto atlantico ritiene inammissibile la richiesta, ribadendo più volte che la open door policy non verrà modificata. Ci si chiede quanto le parti vogliano realmente arrivare allo scontro, in un quadro che si deteriora di giorno in giorno nonostante gli sforzi diplomatici di più attori. “Assistiamo solamente a cliché politici e proposte su questioni secondarie”, ha detto Putin sulle risposte arrivate da Nato e Stati Uniti alle garanzie per la sicurezza messe sul tavolo da Mosca.
All’incontro con Macron — svoltosi inizialmente su un lungo tavolo che, come spiegato dagli addetti al protocollo, serviva come precauzione per la necessità di distanziamento — il Presidente russo si è detto possibilista sull’andare incontro al dialogo rispetto a una serie di proposte avanzate da Parigi, fatto presentato dal leader francese come strada per la de-escalation. Quello di Macron potrebbe essere un wishful thinking, visto che Putin continua a non escludere la guerra.
“Mi chiedete se la Russia vuol combattere contro la Nato. Io vi chiedo, la Nato vuol combattere con la Russia?”. Il capo del Cremlino argomenta, spiegando che un attacco dell’Ucraina alla Crimea attiverebbe l’articolo 5 della Nato, trascinando l’Europa alla guerra con la Russia. “Dove sono le nostre garanzie?”, si chiede Putin. “La Russia è una delle nazioni atomiche più forti. Non ci sarebbero vincitori. Macron non desidera arrivare a un tale scenario, io nemmeno”.
La posizione francese
Sembra che la Francia abbia considerato principalmente gli aspetti positivi della posizione della Russia. Infatti, per Parigi quanto affermato da Putin porta sulla strada della de-escalation. “C’è ancora tempo”, ha dichiarato Macron. “Siamo consci della gravità della situazione ed è un bisogno imperativo, nell’interesse di tutti, trovare un percorso per la pace e la stabilità in Europa”.
Per i francesi, si sarebbe raggiunto un accordo — evidentemente non esplicitato pubblicamente — sullo stop a nuove iniziative militari e per il dialogo ad ampio spettro sul dispiegamento delle truppe russe. Pare confermata la ritirata dalla Bielorussia, a fine mese, dei mezzi militari della Federazione, al termine delle esercitazioni congiunte. Si proseguirà successivamente con un “dialogo costruttivo sulla sicurezza collettiva”.
L’intenzione di Macron, ribadita a Putin, è di offrire “concrete garanzie per la sicurezza” per tutti gli Stati della regione, dall’Unione europea alla Russia, passando per l’Ucraina, che permetterebbe la costruzione “di un nuovo ordine per la sicurezza e la stabilità in Europa”.
Putin afferma che sarà automaticamente guerra se l’Ucraina entrerà nella Nato. Macron parla di disponibilità del Presidente russo a dialogo e de-escalation. Diplomazia ancora al lavoro per scongiurare il conflitto