Mentre gli alleati degli Stati Uniti si sono allineati per denunciare le recenti azioni della Russia in Ucraina, una voce è assente: quella dell’India. Ma la sua posizione non è del tutto inaspettata…
Il 2 marzo l’Assemblea Onu ha approvato una risoluzione di condanna dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia: tra i grandi astenuti c’è l’India. L’ambasciatore di Nuova Delhi alle Nazioni Unite aveva dichiarato al Consiglio di Sicurezza che l’escalation delle tensioni in Europa era “una questione di profonda preoccupazione”.
Il 22 febbraio, infatti, aveva il rappresentante dell’India aveva espresso come la situazione attuale avesse il potenziale per minare la sicurezza regionale. L’India, tuttavia, ha smesso di criticare le azioni della Russia o di minacciare di unirsi alle sanzioni a guida statunitense. Questo la rende un outsider tra i membri del Dialogo Quadrilaterale sulla Sicurezza (Quad), ma la sua posizione neutrale non è del tutto inaspettata. La Russia è stata a lungo un rilevante partner per la difesa indiana, vendendo al Paese circa 70 miliardi di dollari di armi dal 1991.
La neutralità (o equilibrismo) della diplomazia indiana
“Né gli Usa né l’Unione europea si schierano su questioni che ci riguardano da vicino”, ha detto Kanwal Sibal, ex segretario agli Esteri dell’India. Sibal si riferisce probabilmente alle recenti tensioni con il Pakistan sul Kashmir e alle dispute di confine con la Cina. “Non dobbiamo entrare in questo gioco, ma [invece] mantenere una posizione costruttiva sulla questione; favorire una de-escalation e il dialogo senza prendere posizione”, ha dichiarato l’ex segretario agli Esteri indiano.
Kanwal Sibal ha parlato quindi delle rimostranze della Russia, come la minaccia di espansione della Nato e la vendita di armi occidentali all’Ucraina. Il politico ha concluso poi dicendo che “se la condanna deve avvenire, dovrebbe essere di tutte le parti”. “Non descriverei l’India come l’ultima resistenza [rispetto alla condanna/sanzioni nei confronti della Russia]”, ha detto P.S. Raghavan, un ex ambasciatore indiano in Russia. “Stiamo chiedendo che si tenga conto delle legittime preoccupazioni di sicurezza. Questo include [le preoccupazioni di] Stati Uniti, Russia, Nato e Ucraina”.
Sanjay Kumar Pandey, professore di politica estera russa all’Università Jawaharlal Nehru di Nuova Delhi, ha detto che le dichiarazioni dell’India, incentrate sulla necessità della diplomazia, rendono “molto difficile ricavare un significato chiaro”. “L’India non ha […] sostenuto le azioni della Russia, il riconoscimento da parte della Russia delle repubbliche secessioniste [nell’Ucraina orientale] o l’intervento militare della Russia in Ucraina”, ha specificato. “Ma allo stesso tempo, se diciamo che alla diplomazia non è stata data una possibilità, può essere interpretata principalmente contro la Russia, ma anche parzialmente l’Ucraina e la Nato”. Il Presidente Joe Biden, in proposito, aveva dichiarato che gli Stati Uniti erano ancora in “consultazioni” irrisolte con l’India sulla crisi.
India e Ucraina, il peso diplomatico delle armi russe
Come maggiore fornitore di armi, la Russia fornisce quasi la metà dell’hardware militare dell’India. Si stima che il 23% di tutte le esportazioni di armi russe tra il 2016 e il 2020 siano andate all’India, rappresentando il 49% di tutte le importazioni di armi indiane nello stesso periodo. Il legame risulta così forte che il Cremlino ha rifiutato una richiesta della Cina di fermare le vendite di armi all’India nel maggio del 2020. Putin ha inoltre recentemente visitato Delhi a dicembre per un incontro con il Primo Ministro indiano Narendra Modi. In questa circostanza i due hanno promesso di rinnovare la loro “speciale partnership strategica privilegiata” e hanno firmato diversi accordi per approfondire la cooperazione. Si tratta quindi di un legame che riguarda non solo l’ambito militare ma anche quello energetico, tecnologico e scientifico.
Le ragioni di tali accordi con Mosca sembrano trovare una spiegazione nella volontà di Nuova Delhi di mantenere aperte più opzioni. Richard Rossow, specializzato in politica Usa-India al Centro di studi strategici e internazionali, sostiene infatti che l’India sia preoccupata per l’affidabilità degli Stati Uniti come partner. Inoltre, nonostante vi siano sanzioni statunitensi per dissuadere l’acquisto di armi dalla Russia (come accaduto con la Turchia nel 2020), non pare probabile che Washington decida ora di inimicarsi Nuova Delhi.
L’analista di politica estera C. Raja Mohan ha detto che l’India deve mostrare un’abile diplomazia per navigare nella complessità della questione Ucraina. “Mentre l’India deve mantenere le sue relazioni con la Russia, dovrà anche guardare al mutato scenario dell’Europa centrale dove stanno crescendo anche gli interessi indiani”. Nandan Unnikrishnan del think tank Observer Research Foundation di Nuova Delhi, ha concordato che “in questo momento non c’è una ragione significativa per l’India di cambiare la sua posizione” di neutralità.
Il 22 febbraio, infatti, aveva il rappresentante dell’India aveva espresso come la situazione attuale avesse il potenziale per minare la sicurezza regionale. L’India, tuttavia, ha smesso di criticare le azioni della Russia o di minacciare di unirsi alle sanzioni a guida statunitense. Questo la rende un outsider tra i membri del Dialogo Quadrilaterale sulla Sicurezza (Quad), ma la sua posizione neutrale non è del tutto inaspettata. La Russia è stata a lungo un rilevante partner per la difesa indiana, vendendo al Paese circa 70 miliardi di dollari di armi dal 1991.