Ieri l’incontro tra il Segretario Generale della Nato Stoltenberg e il Ministro degli Esteri ucraino Kuleba, che hanno chiesto il ritiro delle forze di Mosca dal confine
Ieri l’incontro tra il Segretario Generale della Nato Stoltenberg e il Ministro degli Esteri ucraino Kuleba, che hanno chiesto il ritiro delle forze di Mosca dal confine
Da settimane l’Ucraina è tornata al centro della diplomazia internazionale, con un’escalation nei toni usati sia sul fronte Nato che su quello russo e nelle manovre messe in atto da entrambe le parti. La situazione ha raggiunto un livello di attenzione tale che il segretario generale del Patto nord-atlantico Jens Stoltenbergha ricevuto al quartier generale di Bruxelles il Ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, così come il segretario di Stato Usa Antony Blinken, per discutere le prossime mosse.
È prevista nella giornata odierna anche la visita del Segretario alla Difesa Lloyd J. Austin, di ritorno dalla Germania, che ha pianificato una strategia differente rispetto a quella proposta dalla precedente amministrazione repubblicana alla Casa Bianca: non solo stop al ritiro di 9500 militare dal suolo tedesco, ma aiuto addizionale in ambito spaziale e cyber, nell’ambito di rafforzamento Nato. Intanto è guerra dei numeri tra i due blocchi contrapposti.
L’avvertimento russo su Ucraina e contingenti militari
Secondo Mosca, l’Organizzazione del Trattato Nord-Atlantico concentrerà almeno 40mila truppe a ridosso del confine russo, sia nel Mar Nero che nella regione del Baltico. Ad affermarlo il Ministro della Difesa Sergei Shoigu, secondo il quale gli statunitensi sono in fase di spostamento di uomini e mezzi dal Nord America all’Europa. “Le forze statunitensi sono in fase di rafforzamento in Polonia, negli Stati baltici ed è stato messo in atto il piano ‘Four Thirties’”.
L’esponente del Governo moscovita si riferisce al programma di difesa approvato dalla Nato nel 2018, finalizzato alla protezione dell’Alleanza contro eventuali attacchi russi. È stato ribattezzato Four Thirties perché prevede il dispiegamento, in 30 giorni, di 30 battaglioni, 30 squadroni aerei e 30 navi da guerra. Ieri il vice Ministro degli Esteri Sergei Ryabkov ha avvertito direttamente gli Stati Uniti, spiegando che il supporto militare a Kiev rappresenta per la Russia “una grave sfida alla sicurezza del Paese”, e ha accusato anche la Nato di voler trasformare l’Ucraina in una polveriera.
La posizione atlantica
Incontrando il Segretario Stoltenberg, il Ministro degli Esteri Kuleba ha parlato di “contenimento delle intenzioni aggressive” russe, che “a livello operativo sono necessarie” e applicabili con “un nuovo round di sanzioni che alzerebbero il prezzo dell’aggressione russa”. Secondo Kuleba, è dunque giunta l’ora di rafforzare le capacità di difesa ucraine perché “la Russia fa di tutto affinché terze parti possano cooperare” col Paese in questo ambito. Per Stoltenberg, le manovre militari russe al confine sono “le più grandi avvenute dall’annessione illegale della Crimea nel 2014”.
Nei giorni scorsi anche il G7ha espresso preoccupazione per quanto in atto al confine tra Ucraina e Russia perché, secondo i Paesi membri del gruppo che ha escluso Mosca diversi anni fa, “i movimenti di truppe, senza una notifica, rappresentano un’attività pericolosa e destabilizzante”. Il G7 fa leva sugli impegni presi da Mosca in seno all’Osce e in particolare relativamente al Cartolo III del Documento di Vienna, che prevede trasparenza nei movimenti militari.
Ieri l’incontro tra il Segretario Generale della Nato Stoltenberg e il Ministro degli Esteri ucraino Kuleba, che hanno chiesto il ritiro delle forze di Mosca dal confine
Da settimane l’Ucraina è tornata al centro della diplomazia internazionale, con un’escalation nei toni usati sia sul fronte Nato che su quello russo e nelle manovre messe in atto da entrambe le parti. La situazione ha raggiunto un livello di attenzione tale che il segretario generale del Patto nord-atlantico Jens Stoltenbergha ricevuto al quartier generale di Bruxelles il Ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, così come il segretario di Stato Usa Antony Blinken, per discutere le prossime mosse.
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