Numerosi i colloqui per la sicurezza in atto in questi giorni: a Ginevra confronto Mosca-Washington, a Bruxelles incontro tra il Segretario Generale Stoltenberg e il Governo di Kiev
Basse aspettative, situazione in completo divenire, lontano un punto di incontro: può essere così riassunto in poche righe lo stato dell’arte del rapporto tra la Russia, la Nato e gli Stati Uniti, con il nodo Ucraina al centro delle discussioni tra i vari player internazionali e regionali. Quella appena iniziata è una settimana decisiva per comprendere come le capitali si muoveranno per trovare una soluzione a quella che, a Occidente, è vista come una minaccia d’invasione del Paese est europeo da parte della Russia, mentre a Mosca, al contrario, come un avvertimento all’allargamento della sfera d’influenza del Patto atlantico verso i confini della Federazione.
Di certo ci sono circa 100 mila truppe russe al confine con l’Ucraina, con l’amministrazione di Joe Biden che tempestivamente avvertì Vladimir Putin di essere a conoscenza dei movimenti del suo esercito verso ovest. In un susseguirsi di incontri preliminari, dichiarazioni e ragionamenti sulle azioni da compiere, si è giunti al primo mese del 2022 sull’orlo del precipizio, tanto che il Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg è arrivato ad affermare che l’organizzazione per il Patto atlantico è pronta per “un nuovo conflitto armato in Europa” se i negoziati dovessero fallire. “Sono a conoscenza della storia russa. Per secoli hanno avuto guerre con i propri vicini. Ma ora ha un’alternativa: cooperare, lavorare con la Nato”, ha dichiarato il Segretario.
I vari partecipanti del meeting di Ginevra sono membri dello Strategic Security Dialogue voluto da Biden e Putin, deciso nei giorni del summit di giugno tra i due leader. L’incontro si è svolto presso la Rappresentanza Permanente degli Usa, alla presenza della vice Segretaria di Stato Wendy Sherman e del vice Ministro degli Esteri Sergey Ryabkov, accompagnati dalle rispettive delegazioni.
Informalmente iniziato nella giornata di domenica, già dalle prime dichiarazioni si intendevano le estreme difficoltà esistenti. E nella tarda serata di ieri è arrivata conferma delle differenze tra Russia e Stati Uniti. “Abbiamo purtroppo visioni opposte rispetto a quanto c’è da fare”, ha detto alla stampa Ryabkov. Per la Russia è tassativo, secondo il vice Ministro, che l’Ucraina non entri nella Nato. “Non permetteremo a nessuno di ostacolare la open-door policy della Nato — ha sottolineato Sherman dal canto suo — né rinunceremo alla cooperazione bilaterale con chi vorrà lavorare con noi”. Posizioni agli antipodi, che difficilmente troveranno una soluzione nel breve periodo, per quello che è un tema spinoso che rischia di portare allo scontro frontale i diversi schieramenti.
Nella stessa giornata nella quale si avviava lo Strategic Security Dialogue, Stoltenberg ospitava al quartier generale della Nato la vice Ministra per l’Europea e per l’Integrazione Euro-Atlantica dell’Ucraina. “Inizia un’importante settimana per la sicurezza europea”, ha detto il Segretario Generale. “Il meeting della Commissione Nato-Ucraina dà l’opportunità per lo scambio di opinioni sulla situazione, per coordinarci rispetto all’engagement diplomatico verso la Russia, e per esprimere il forte supporto degli Alleati all’Ucraina”.
Basse aspettative, situazione in completo divenire, lontano un punto di incontro: può essere così riassunto in poche righe lo stato dell’arte del rapporto tra la Russia, la Nato e gli Stati Uniti, con il nodo Ucraina al centro delle discussioni tra i vari player internazionali e regionali. Quella appena iniziata è una settimana decisiva per comprendere come le capitali si muoveranno per trovare una soluzione a quella che, a Occidente, è vista come una minaccia d’invasione del Paese est europeo da parte della Russia, mentre a Mosca, al contrario, come un avvertimento all’allargamento della sfera d’influenza del Patto atlantico verso i confini della Federazione.
Di certo ci sono circa 100 mila truppe russe al confine con l’Ucraina, con l’amministrazione di Joe Biden che tempestivamente avvertì Vladimir Putin di essere a conoscenza dei movimenti del suo esercito verso ovest. In un susseguirsi di incontri preliminari, dichiarazioni e ragionamenti sulle azioni da compiere, si è giunti al primo mese del 2022 sull’orlo del precipizio, tanto che il Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg è arrivato ad affermare che l’organizzazione per il Patto atlantico è pronta per “un nuovo conflitto armato in Europa” se i negoziati dovessero fallire. “Sono a conoscenza della storia russa. Per secoli hanno avuto guerre con i propri vicini. Ma ora ha un’alternativa: cooperare, lavorare con la Nato”, ha dichiarato il Segretario.