Dopo la designazione dei ribelli Houthi come terroristi da parte degli Stati Uniti, arriva il monito dell’Onu: le ripercussioni sui civili saranno gravi
Dopo la designazione dei ribelli Houthi come terroristi da parte degli Stati Uniti, arriva il monito dell’Onu: le ripercussioni sui civili saranno gravi
“La decisione del Governo degli Stati Uniti di designare” il gruppo ribelle degli Houthi in Yemen “come terroristi avrà gravi ripercussioni politiche e umanitarie”. L’affermazione arriva direttamente da Stéphane Dujarric, portavoce delle Nazioni Unite, che mette in guardia sugli esiti di una scelta che farà discutere viste le conseguenze sulla popolazione locale.
Come spiegato da Mike Pompeo, l’aver inserito Ansar Allah — gli Houthi — nella lista dei gruppi terroristici “è un deterrente contro l’attività maligna del regime iraniano”. Ma la scelta della Casa Bianca a guida repubblicana, che prosegue il confronto diretto con la Repubblica Islamica, rischia di colpire direttamente i civili del martoriato Paese.
Le ripercussioni sugli aiuti umanitari
Secondo le Nazioni Unite, quella in Yemen è la più grave crisi umanitaria attualmente in atto. Circa 24 milioni di yemeniti, l’80% della popolazione, si appoggiano agli aiuti umanitari per la sopravvivenza quotidiana. La decisione statunitense rischia di bloccare il lavoro dell’Onu e delle Ong operative nella nazione.
Come dichiarato in una nota congiunta dal Presidente del Foreign Relations Committee, il Senatore repubblicano Jim Risch, e dal collega di partito Michael McCaul dell’House Foreign Affairs Committee, “le buone intenzioni non devono essere eclissate dalle significative conseguenze non volute. La designazione degli Houthi a gruppo terroristico avrà un effetto devastante sulla consegna del cibo e altri importanti prodotti”, in un territorio già colpito — oltre dalla guerra — dalla carestia.
La condanna dell’Ue
Arriva la condanna anche dell’Unione europea. Peter Stano, portavoce dello European External Action Service, spiega che la decisione Usa “complica l’engagement diplomatico necessario con Ansar Allah e il lavoro della comunità internazionale”, oltre alla possibilità di trovare una soluzione al conflitto in Yemen, ora ancora più difficile.
In termini pratici, laddove gli Houthi operano, le varie organizzazioni non potranno più collaborare con loro alla distribuzioni dei beni alimentari, sanitari o di altro genere utili alla sussistenza della popolazione. Il fatto è estremamente grave e da tutte le sponde politiche si è levato un grido d’allarme sulla scelta del Governo Usa. Nella nota ufficiale del Dipartimento di Stato si specifica che “gli Stati Uniti riconoscono le preoccupazioni sul fatto che tale designazione avrà un impatto sulla situazione umanitaria in Yemen. Stiamo provvedendo a mettere in campo le misure per ridurre le conseguenze, in particolare sull’attività d’importazione di prodotti per attività umanitaria”.
Ma la scelta del Governo di Donald Trump sembra solo uno degli ultimi colpi di coda di un’amministrazione che si è dimostrata insensibile verso la questione yemenita, attenta principalmente a tenere alta la tensione con Teheran — accusata di fomentare il terrorismo internazionale — e che crea le basi per problematiche a breve termine che gestirà il nuovo Presidente Joe Biden. Nella giornata di ieri, Pompeo ha pubblicato un tweet durissimo con una foto che ritrae i principali esponenti della nomenclatura iraniana, con scritto: “Gli uomini in questa foto minacciano ogni giorno l’America e Israele”.
“La decisione del Governo degli Stati Uniti di designare” il gruppo ribelle degli Houthi in Yemen “come terroristi avrà gravi ripercussioni politiche e umanitarie”. L’affermazione arriva direttamente da Stéphane Dujarric, portavoce delle Nazioni Unite, che mette in guardia sugli esiti di una scelta che farà discutere viste le conseguenze sulla popolazione locale.
Come spiegato da Mike Pompeo, l’aver inserito Ansar Allah — gli Houthi — nella lista dei gruppi terroristici “è un deterrente contro l’attività maligna del regime iraniano”. Ma la scelta della Casa Bianca a guida repubblicana, che prosegue il confronto diretto con la Repubblica Islamica, rischia di colpire direttamente i civili del martoriato Paese.
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