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Coronavirus, Usa: la superpotenza inutile


Usa: sanità e sistema privato non hanno tutelato la salute pubblica. Anzi, l'epidemia evidenzia la clamorosa disparità di trattamento e qualità a seconda di contee e quartieri, quindi di censo

Nel settembre 2019 un rapporto del Council of Economic Advisers del Presidente Trump produceva un rapporto nel quale si segnalava la magnitudo potenziale degli effetti sanitari ed economici di una pandemia che colpisse gli Stati Uniti. Il CEA metteva in guardia: gli incentivi del mercato privato non sono sufficienti a sviluppare nuovi vaccini nei tempi necessari.

Quello del CEA è solo uno dei tanti segnali mandati da diverse agenzie, esperti, consigli di esperti all’amministrazione Trump, prima e durante l’epidemia di coronavirus. Una delle cause che hanno prodotto la disastrosa risposta americana alla pandemia è certamente la scelta del Presidente Trump di non aver ascoltato le sirene che suonavano. Oppure di averle spente: nei tre anni di amministrazione il Presidente ha cercato più volte di tagliare le risorse del Center for Disease Control, l’agenzia che si occupa di monitorare la diffusione delle malattie infettive in America e nel mondo, fermato dal voto contrario dei Democratici. Nel corso degli anni il CDC è comunque stato depotenziato. Ad esempio riportando a casa da Pechino uno scienziato spedito a lavorare all’agenzia equivalente cinese, una vedetta che sarebbe tornata utile a fine 2019.

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