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Sport e pandemia, tra Europa e Giappone. Il nuovo numero di eastwest


Le Olimpiadi di Tokyo rappresentano un appuntamento simbolico e reale: festa globale dopo aver imparato a convivere con la pandemia

Europei di calcio e Olimpiadi sono state manifestazioni entrambe rinviate di un anno (dal 2020 a quest’anno), con fortune alterne.

Era sembrata particolarmente infelice la scelta della Uefa di giocare le partite dell’Europeo in 11 città diverse in altrettanti Paesi europei. Spostare squadre e tifosi in piena crisi pandemica è apparso un paradosso. E invece, l’11 giugno, il torneo è partito senza intoppi, grazie a una campagna vaccinale intensa e ben organizzata, che ha portato la metà dei cittadini europei ad aver ricevuto almeno una dose di vaccino. La variante Delta sta creando qualche apprensione, ma nel complesso stiamo tutti ritrovando il sorriso, assistendo al ritorno dei tifosi negli stadi, seppure con numeri limitati. E anche dal punto di vista economico, l’operazione Europei funziona: 2 miliardi di euro di ricavi sono un buon traguardo, seppure inferiore (ma di poco, e comunque +100 milioni rispetto a Francia 2016) a quanto atteso in epoca pre-pandemica.

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