I due Paesi hanno posto le basi per la creazione di un mercato unico del gas entro il dicembre del 2023. L’accordo rientra nel piano di Mosca per inglobare Minsk
Giovedì scorso, durante un incontro al Cremlino tra i rispettivi presidenti, la Russia e la Bielorussia hanno posto le basi per la creazione di un mercato unificato del gas entro il dicembre del 2023; e potrebbero, in prospettiva, fare lo stesso anche con il petrolio e con l’elettricità. Al di là dei dettagli energetici, l’accordo è interessante perché porta avanti il piano di Mosca per inglobare Minsk.
Il piano della Russia per la Bielorussia
Durante la conferenza stampa con Alexander Lukashenko, Vladimir Putin ha detto chiaramente che i due Paesi si stanno concentrando sull’integrazione economica prima di iniziare a discutere di integrazione politica. Oltre al gas naturale, sono infatti state definite ventotto tabelle di marcia comuni in ambiti come la politica monetaria, la tassazione e la dogana; nessun annuncio di passi avanti, invece, verso un parlamento comune.
Dal 1999 Russia e Bielorussia fanno parte di un’Unione statale, cioè di un’organizzazione internazionale focalizzata sull’integrazione economica; i russi, però, puntano all’unificazione. La Russia vede nella Bielorussia uno Stato-cuscinetto strategicamente fondamentale tra sé e l’Unione europea e la Nato. La Bielorussia ha nella Russia un alleato imprescindibile, senza il quale l’economia nazionale – che si basa sulla petrolchimica, e quindi sulle forniture di greggio russo a basso prezzo – collasserebbe.
Tuttavia, per il Presidente Lukashenko (al potere dal 1994) l’unione con Mosca sarebbe sconveniente, perché lo condannerebbe all’irrilevanza prima e alla marginalizzazione poi. Ma il suo regime si trova in un momento di particolare dipendenza dagli aiuti russi, finanziari e non solo, vista l’opposizione interna e le sanzioni economiche imposte da Europa e America dopo la repressione delle proteste.
L’esercitazione militare Zapad
È per questo che Putin sta spingendo così tanto sul suo progetto di fusione. Oltre all’accordo sul gas, nella conferenza stampa di giovedì il Presidente russo ha parlato anche della creazione di uno “spazio della difesa unico” tra le due nazioni.
Venerdì Mosca e Minsk hanno dato inizio all’esercitazione militare Zapad 2021 tra la Bielorussia e la Russia occidentale, durante la quale verrà simulato un attacco della Nato: durerà in tutto una settimana e vi parteciperanno circa 200mila truppe. Dato che l’esercitazione si svolgerà per buona parte in prossimità del confine con la Polonia e la Lituania, considerate poi le dichiarazioni di Putin, e viste anche le recenti tensioni militari con l’Ucraina, i membri della Nato temono uno stanziamento corposo e perenne di forze russe in territorio bielorusso. Il Ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis, ha parlato del rischio di un “deficit di sicurezza nella regione”.
La settimana scorsa, peraltro, Lukashenko aveva annunciato che la Russia avrebbe fornito alla Bielorussia “decine di aerei, decine di elicotteri e i più importanti sistemi di difesa aerea. Forse anche l’S-400”, l’avanzato sistema antiaereo sviluppato da aziende russe.
I due Paesi hanno posto le basi per la creazione di un mercato unico del gas entro il dicembre del 2023. L’accordo rientra nel piano di Mosca per inglobare Minsk