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L’Europa può frenare l’escalation?


La guerra si inasprisce. Per la prima volta si sente anche la voce dell'Unione europea. È tardi?

“L’Unione europea e i suoi partner stanno lavorando per paralizzare la capacità di Putin di finanziare la sua macchina da guerra. Abbiamo deciso che la Russia dovrà pagare un prezzo senza precedenti per questa aggressione. Tutto ciò eroderà la loro economia, vogliono distruggere l’Ucraina ma quello che stanno facendo è distruggere anche il loro stesso Paese”.

Con queste parole la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato sabato che l’Unione europea si allineerà sulle posizioni di Gran Bretagna, Usa e Canada riguardo alle sanzioni contro la Russia. Finora, quella di espellere le banche russe dal sistema internazionale SWIFT era una decisione che sembrava in grado di spaccare l’Occidente, ma dopo le prime resistenze, soprattutto di Italia e Germania (dipendenti dalle esportazioni di gas russo), il fronte si è compattato. Secondo il Financial Times, la Russia è responsabile di circa l’1,5% del volume delle transazioni totali sul sistema SWIFT, sesto Paese al mondo per numero complessivo. Ancora non è chiaro quali banche saranno sanzionate e se gli istituti più grandi saranno inclusi nella sanzione.

L’esodo di profughi

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