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Cina, ancora difficoltà con le Isole del Pacifico sull’accordo di sicurezza e cooperazione economica


All'incontro virtuale con il Ministro per la Sicurezza Pubblica cinese Wang Xiaohong non si sono presentati gli alti esponenti degli Stati dell’area e questo non ha permesso di raggiungere un accordo importante per le ambizioni di Pechino

Dopo il viaggio interlocutorio di maggio del Ministro degli Esteri della Cina Wang Yi presso le Isole del Pacifico, Pechino riprova convincere gli Stati dell’area a sottoscrivere un accordo di sicurezza e per la cooperazione economica che segnerebbe una vittoria geopolitica dal grande valore aggiunto per il Partito Comunista Cinese. Nonostante gli sforzi, neanche il nuovo round di incontri (virtuali) avvenuti nei giorni scorsi sembra aver sortito gli effetti sperati, tanto che al meeting tra il Ministro per la Sicurezza Pubblica Wang Xiaohong, co-presieduto dal Ministro per la Polizia delle Isole Salomone Anthony Veke, e i Paesi dell’area del Pacifico hanno partecipato funzionari e non esponenti di pari livello ministeriale. Al meeting sono convenuti alcuni responsabili di vari dipartimenti di polizia di Fiji, Vanuatu, Kiribati, Tonga e Papa Nuova Guinea, ma non sempre rappresentati dai capi dei rispettivi corpi. Un segnale certamente non positivo verso la nomenclatura pechinese né per le ambizioni cinesi nell’area, con alcuni dei capi dei corpi di polizia indisponibili a partecipare, come nel caso del Commissario alla Polizia di Tonga, cittadino australiano, o del collega della Papua Nuova Guinea, che non si è palesato all’incontro. Difficile arrivare alla sottoscrizione di un deal sulla sicurezza senza la presenza dei responsabili dei corpi di polizia degli Stati che dovrebbero partecipare all’accordo.

“I rappresentanti delle nazioni partecipati hanno espresso la speranza di rafforzare con la Cina la cooperazione in ambito polizia, con l’obiettivo di promuovere sicurezza, sviluppo e prosperità nella regione”, ha commentato Zhao Lijian, Portavoce del Ministero degli esteri cinese. Eppure, viste le grandi titubanze degli Stati, non traspare concretamente il desiderio di legarsi maggiormente a Pechino sul fronte sicurezza. Già a maggio, come raccontato su eastwest, le Isole del Pacifico bloccarono l’avanzamento dell’accordo China-Pacific Islands Countries Common Development Vision.

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