La direttiva europea entrerà in vigore il 1 gennaio del 2025 ma dovrà essere approvata da ciascuno dei 27 Paesi membri, entro il 31 dicembre 2024
È di poche settimane fa la notizia che la Commissione Europea ha incluso le “cessioni di oggetti d’arte, da collezione di antiquariato” nell’elenco delle 29 categorie dell’allegato III (Direttiva 2006/112/CE) che possono essere soggette alle aliquote ridotte applicabili lungo tutta l’intera catena commerciale. Una misura che avrebbe l’obiettivo di salvaguardare il funzionamento del mercato interno e di evitare distorsioni della concorrenza.
“Il Governo – ha detto il Sottosegretario Vittorio Sgarbi – intende recepire la direttiva Ue che riduce l’Iva sull’importazione delle opere d’arte dal 10 al 5,5%. La riduzione dell’Iva agevolerà certamente le transazioni e dunque la circolazione delle opere, e potrà dare un contributo concreto alla ripresa del mercato dell’arte e dell’antiquariato per il quale, comunque, occorrono altre misure che stiamo studiando e che illustreremo nelle prossime settimane”.
Dopo tanto immobilismo, sembra un inizio promettente. La riduzione dell’Iva sull’arte potrebbe inoltre consentire una maggiore fruizione e disseminazione delle opere d’arte, un sostegno alla produzione contemporanea di opere d’arte e agli stessi artisti. In Italia l’aliquota Iva sulle cessioni di beni d’arte è del 22%, mentre sulle importazioni e sulle cessioni dirette dall’artista è del 10%. Avere un’Iva più bassa, come è del tutto evidente, è una questione decisiva perché può far acquisire competitività ai mercati europei, soprattutto poi quando ci si confronta con altri paesi molto attivi a livello internazionale, come Dubai, Hong Kong, Singapore e gli stessi Stati Uniti. Insomma, è una decisione che potrebbe avere un impatto significativo sul mercato dell’arte italiano ed europeo, rendendo più vantaggioso l’impatto anche sulle istituzioni pubbliche, come i musei, e sulla pubblica fruizione. E, allo stesso tempo sarebbe un’importante azione di stimolo verso la produzione di opere d’arte e verso il nuovo collezionismo.
Il faro delle istituzioni europee si è acceso finalmente su un tema che da anni chiedeva di essere affrontato in modo organico ed efficace. Ora la parola passa alla politica. La direttiva europea entrerà in vigore il 1 gennaio del 2025 ma dovrà essere approvata da ciascuno degli stati membri entro il 31 dicembre 2024. Sembra molto tempo ma chi conosce questi iter sa che così non è. Quindi: adelante.
Questo articolo è pubblicato anche sul numero di aprile/giugno di eastwest
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La direttiva europea entrerà in vigore il 1 gennaio del 2025 ma dovrà essere approvata da ciascuno dei 27 Paesi membri, entro il 31 dicembre 2024