Il Presidente libico ha incontrato Angela Merkel, Giuseppe Conte e Emmanuel Macron senza cavarne nulla
Tante parole e pochi fatti: si può riassumere così il viaggio di Fayez al-Serraj in Europa. Dopo essere stato scaricato da Donald Trump e dallo stesso Presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte nell’ultimo viaggio in Cina (dove affermò “non siamo né a favore di Haftar né a favore di Serraj”), il capo del Governo libico vive una profonda crisi dei consensi proprio da quelli che dovrebbero essere i suoi principali partner. Appoggiato dalle Nazioni Unite, al-Serraj fatica a contenere l’avanzata del Generale Khalifa Haftar, iniziata il mese scorso e ancora in corso.
Nonostante l’inizio del Ramadan, gli scontri tra i due eserciti non si sono placati. L’inviato speciale delle Nazioni Unite Ghassan Salamé ha chiesto un cessate-il-fuoco appoggiato dalla Cancelliera tedesca Angela Merkel che, nel corso dell’incontro con Serraj, ha invitato le parti a sedersi al tavolo delle trattative. Ma una soluzione politica sembra lontanissima: sia Serraj che Haftar non vogliono trattare in questa particolare fase di quella che è diventata rapidamente una guerra civile.
La nota del Governo italiano rilasciata dopo l’incontro tra i leader dei due Paesi, che non ha visto dichiarazioni dei due, parla di mero “aggiornamento degli sviluppi sul terreno e uno scambio di opinioni sulla situazione libica. Il Presidente del Consiglio — prosegue la nota — ha ribadito il forte impegno del Governo italiano volto a rivitalizzare un processo politico efficace e sostenibile”. Impegno che non necessariamente va in direzione di Tripoli ma, piuttosto, verso la Cirenaica. Infatti, Conte — che all’incontro, secondo Deutsche Welle, avrebbe utilizzato l’appellativo di “Presidente” per Haftar, per poi correggersi frettolosamente — ha annunciato di voler incontrare presto il Generale.
La richiesta di stop all’intervento militare è una priorità per le diplomazie europee, ma non sembrano esserci ulteriori sviluppi concreti nel caos libico. L’ultimo incontro di Fayez al-Serraj è avvenuto a Parigi, dove è stato accolto calorosamente da Emmanuel Macron. Il Presidente francese, sulla scia delle controparti italiana e tedesca, ha sottolineato la necessità di proteggere la popolazione civile e di un cessate-il-fuoco sotto la supervisione internazionale. Macron ha, inoltre, “riaffermato il sostegno della Francia al Governo d’unità nazionale, con il quale mandare avanti la cooperazione”. Un piccolo incoraggiamento che, d’altro canto, non cambia sostanzialmente la situazione in Libia.
@melonimatteo
Il Presidente libico ha incontrato Angela Merkel, Giuseppe Conte e Emmanuel Macron senza cavarne nulla