spot_img

Condanne a morte per l’omicidio Khashoggi


Secondo il Pubblico Ministero non ci fu premeditazione. Per l’Onu il verdetto è una beffa

Hatice Cengiz, la fidanzata del defunto giornalista saudita Jamal Khashoggi parla ai giornalisti dopo aver partecipato a una sottocommissione per i Diritti Umani riunita al Parlamento europeo a Bruxelles, Belgio, 19 febbraio 2019. REUTERS/Yves Herman

Secondo il Pubblico Ministero non ci fu premeditazione. Per l’Onu il verdetto è una beffa

“I sicari sono colpevoli, condannati a morte. Gli ideatori dell’assassinio sono a piede libero e a malapena sono stati toccati dalle indagini e dal processo.” Le dichiarazioni di Agnes CallamardSpecial Rapporteur dell’Onu sulle esecuzioni extragiudiziali, sommarie e arbitrarie, pesano come macigni e stigmatizzano le indagini svolte dalle autorità saudite sull’uccisione del giornalista Jamal Khashoggi.

Questo contenuto è riservato agli abbonati

Abbonati per un anno a tutti i contenuti del sito e all'edizione cartacea + digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €35

Abbonati per un anno alla versione digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €15

ARTICOLI CORRELATI

rivista di geopolitica, geopolitica e notizie dal mondo