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Afghanistan: con i Talebani il processo di pace vacilla


In Afghanistan il processo di pace tra Talebani e Stati Uniti ha iniziato a vacillare ad aprile. A Kabul arriva l'inviato americano con il compito di gestirlo

L’inviato americano per l’Afghanistan, Zalmay Khalilzad, è arrivato mercoledì a Kabul con l’obiettivo di rilanciare l’accordo di pace tra gli Stati Uniti e i Talebani. È stato firmato alla fine di febbraio e – nelle intenzioni dell’amministrazione Trump – dovrebbe rappresentare un primo ma fondamentale passo verso la conclusione della guerra più lunga mai combattuta da Washington.

L’accordo ha però cominciato a vacillare già dallo scorso aprile, quando i Talebani hanno interrotto le trattative con il Governo afghano per lo scambio di prigionieri, accusando l’esecutivo di “sprecare tempo”. Nonostante le pressioni americane su Kabul, il dialogo vero e proprio tra le due parti non è ancora iniziato: per questo Khalilzad ha invitato le autorità afghane a procedere con il rilascio dei prigionieri e a riallacciare i negoziati con i Talebani. Con un paio di tweet pubblicati all’inizio della settimana, anche il Presidente Donald Trump ha ribadito la volontà di mettere fine alla guerra, durata 19 anni e costata agli Stati Uniti oltre mille miliardi di dollari.

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