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Rassegna stampa

TGR Campania “Bagnoli ferita aperta”. Parla Romano Prodi (min. 10) Pupia.tv  “Sfide Digitali”, Romano Prodi al forum Eastwest  Repubblica Algoritmi ancora più decisivi software a lezione da Teradata slow-news.com La sfida (del digitale) – Parte prima lastampa.it Prodi: “I social hanno allargato il concetto di bar” ilmattino.it Prodi nel nuovo campus Federico II«Bene puntare sulle sfide digitali»«Bene puntare sulle sfide digitali» ominianapoli.it Prodi alla Federico II: “Internet ha allargato il concetto di bar” ildenaro.it Eastwest e Europeye portano a Napoli il Digital Challenge ilfattoquotidiano.it Internet, Prodi: “I social hanno allargato il concetto di bar. Anche lì c’è quello che beve di più” agenzianova.com Internet: Prodi, l’Ue gioca divisa su questa partita e non incide corrierecomunicazioni.it Digitale, Prodi: “Europa rischia di rimanere fuori dal giro” pupia.tv “Sfide Digitali”, Romano Prodi al forum Eastwest di Napoli campanianotizie.com Napoli, Prodi: fermare fuga ingegneri portare imprese qui ilmattino.it Sfide digitali: i rischi del web tra società e politica buongiornonews.it “Sfide Digitali”: Eastwest convoca a Napoli i grandi del mondo” afrofocus.com “La tecnologia mobile guida la digitalizzazione in Africa” ilmattino.it “Sfide digitali, a Napoli Eastwest Forum 2017”

Workshop Crew

XXXX ORGANIZATION CREW Aleksandar Delmo Aleks currently lives and works in Vienna contributing to the sharing of the best practices within UniCredit. Eclectic interests span from meaningful innovation, fintech, communication, social causes, international development etc. in an attempt to understand and keep pace with changing world. Jasenka Bernfest Jasenka works in CEE Best Practice Sharing, lives and works in Vienna. She likes arts and numbers therefore finding creative voice in banking. Together with Ruslan and Aleks she is creating videos and connecting people. She loves trekking, Games of Thrones and purple colour. Mojca Kovac Mojca is a Head of CEE Internal Communications, living between Milano and Ljubljana. She is an energetic, can-do person, always looking for new challenges in different areas of banking. She loves sports, movie nights and travel blogs. Niccolò Ceci Niccolo sweats to improve the Employer Branding and the development of our Human Capital in UniCredit’s CEE Division, from Vienna. He’s usually the annoying guy that either finds the solution or the problem. He’s a terrible photographer, but insists in taking pics of his travels. Please someone tell him. Nikolina Zecic Nikolina is Head of CEE Digital Collaboration in UniCredit, currently living in Vienna. She attended Hogwarts but for Muggles she finished University of Economics and Business. She’s always loved the digital world, and she is especially interested in connecting banking and digital dots. Riccardo Zaniboni Riccardo is a member of CEE Agile team, mostly living in Vienna (but you can also bump into him in many Eastern European capitals lately). He´s determined to make processes leaner and guarantee we work by the Agile principles. Fascinated by innovation, but non sei always an early adopter. He loves rock music (both playing and listening), watching football and traveling. Todor Kondev Todor is CEE Digital Collaboration Expert, coming from Bulgaria, now established in Vienna. He’s a strange combination of mathematical tidiness and art-like creativity. He likes electronics, photography and video games. You can often see him running in the parks of Vienna. The rest of his non-working time he spends with his wife and 2-year son. Todor Kondev Todor is CEE Digital Collaboration Expert, coming from Bulgaria, now established in Vienna. He’s a strange combination of mathematical tidiness and art-like creativity. He likes electronics, photography and video games. You can often see him running in the parks of Vienna. The rest of his non-working time he spends with his wife and 2-year son. Valentina Cvitkovic Valentina is Business Manager to Head of CEE Division, coming from Zagreb and currently living in Vienna. She likes numbers and team work. Always happy to learn new things, adopting quickly to changes and a big fan of Agile.

Location

Silicon Valley sbarca a Napoli: Apple apre la iOS Developer Academy Gli edifici pericolanti, i muri coperti da graffiti o necrologi, e i filari di panni stesi da una finestra all’altra non suggeriscono che il quartiere sia un centro high tech. San Giovanni a Teduccio, depressa periferia di Napoli appare lontana da Silicon Valley. Eppure proprio qui – un angolo della tentacolare Napoli che non si è ancora ripreso dalla chiusura della Cirio negli anni ’80 – Tim Cook, chief executive della Apple, invita le migliori e più accese giovani menti del mondo a formarsi per diventare leader della nuova app economy. Un corso di nove mesi offerto gratuitamente grazie a un investimento di circa 10 milioni di euro sostenuto dalla Apple e dall’Università di Napoli Federico II. L’accademia è ospitata nello scintillante nuovo complesso di vetro e acciaio che contrasta nettamente con il resto del quartiere. Le ampie sale aperte sono state progettate dalla Apple. Piccoli gruppi di studenti siedono a tavoli attrezzati con speciali sistemi acustici che permettono agli insegnanti di comunicare direttamente con ogni tavolo di lavoro. Tutti i corsi si tengono in inglese e sono aperti a studenti da tutto il mondo. Il Polo tecnico scientifico di San Giovanni a Teduccio della Federico II e la riqualificazione del territorio: dalla produzione industriale alla produzione di talenti Il Polo Universitario di San Giovanni a Teduccio nasce in un’area occupata nei primi anni del ‘900 dagli stabilimentiCirio, il consorzioitaliano specializzato nelle conserve alimentari, in particolare nel settore del pomodoro, marchio di grande rilevanza a livello europeo. Fu fondato a Torino nel 1856 dal piemontese Francesco Cirio,che introdusse una particolare tecnica di conservazionein scatola, inventata nell’800 da Nicolas Appert. Taletecnicaevitava la deperibilità dei prodotti freschi permettendone la conservazione a lunga scadenza. Fu così chelo stabilimento di Torino avviò una grossa produzione che consentì l’esportazione dei prodotti in tutto il mondo. Dopo l’Unità d’Italia la società aprì una serie di stabilimenti nel Mezzogiorno, tra questi uno a Napoli nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, dove furono bonificate alcune aree agricole abbandonate. Nel 1900 nacque la Cirio società generale conserve alimentari e gli stabilimenti più importanti divennero proprio quelli napoletani, in particolare l’industria di San Giovanni a Teduccio che venne eletta come sede nazionale dell’azienda finoagli anni ’80. Nell’area in disuso degli stabilimenti s’insedia il Polo Universitario di San Giovanni a Teduccio che nascedall’esigenza di decongestionare la sede di Fuorigrotta della facoltà di Ingegneria dell’Università di Napoli Federico II, avviando cosi lariqualificazione dell’area est di Napoli. Le oltre 3000 matricole della facoltà di Ingegneria rappresentano il 25% dell’Ateneo. In totale la facoltà è frequentata da circa 17000 studenti; il decongestionamento con nuove aule e laboratori è un’evidente esigenza per non perdere competitività. D’altra parte è ampiamente dimostrato, che il posizionamento di una facoltà molto frequentata dagli studenti rappresenta il migliore volano possibile di riqualificazione urbana. Con questa finalità l’intervento rientra in un protocollo d’intesa stipulato fin dal 31 marzo 1998 dal Ministero dell’Università (Ministro Luigi Berlinguer), la Regione Campania (PresidenteAntonio Rastrelli), il Comune di Napoli (Sindaco Antonio Bassolino) e l’Università Federico II (RettoreFulvio Tessitore). In particolare il Ministero e la Regione si sono impegnati nel finanziamento dell’opera, il Comune a predisporre la necessaria variante urbanistica e l’Università nell’acquisto europeodal curatore fallimentare dell’area ex Cirio. Le tappe successive, e cioè l’acquistodell’area ex Cirio, la gara per la scelta del progettista, la progettazione definitiva, la gara per la progettazione esecutiva e la realizzazione e l’avvio dei lavori avvengono con Guido Trombetti Rettore e il professore Edoardo Cosenza, docente di tecnica delle costruzioni presso il dipartimento di strutture per l’ingegneria e l’architettura,prima suo delegato per l’edilizia e poi dal 2005 Preside della Facoltà di Ingegneria. In particolare la scelta del progetto definitivo del gruppo di origine giapponese Ishimoto Europe avviene per la razionalitàdell’intervento: un piano interrato per parcheggio e quindi senza auto in vista,e l’apertura totale e libera ai cittadini con il livello 0 completamente aperto a formare un enorme parco verde. Inoltre la splendida architettura giapponeseha progettato la base dei primi due livelli in pietra lavica, a ricordare la presenza a est del Vesuvio e comunque la tradizione locale, con i piani superiori che sembrano incastrarsi nella pietra lavica, con facciate costituite da moderne vetrate e logge colorate. I laboratori, unificati nel centro di Ateneo CESMA (Centro Sperimentale per Misure Avanzate),sono stati inaugurati nel 2015.Finanziati con fondi europei,risultano dotati di apparecchiature di estrema avanguardia nel settore ambientale, strutturale civile, aereospaziale e meccanico, dell’idraulica, delle misure del freddo, delle misure elettriche, della meccanica avanzata, dell’ingegneria dello sport, della realtà virtuale. Il centro per la didattica, con oltre 1000 posti a sedere in modernissime aule, e la splendidaAula magna sospesa, con proiezioni 3D, Schermo super HD e Dolby Surround, sono stati inaugurati nel settembre ed ottobre 2016. Sono in fase di realizzazione nuove aule e nuovi spazi per alcuni Istituti CNR, finanziati dalla Regione, su fondi europei, aperti con la giunta Caldoro e confermati dalla giunta De Luca. Il successo del Polo è visibile: oltre 800 studenti hanno chiesto di immatricolarsi per seguire i corsi nel Polo di San Giovanni. D’altra parte il bacino potenzialerisulta enorme, comprendendo la penisola sorrentina, i comuni vesuviani, l’agro sarnese-nocerino, la parte est della città di Napoli. La bellezza e l’efficienza del polo, unitamente alla tradizione internazionale della Federico II, ha attratto la multinazionale Apple che vi ha insediato ad ottobre 2016 la prima Scuola europea (iOS Academy); l’accordo fra Apple e Federico II consentirà nel triennio 2016-2018 di formare 1000 sviluppatori che entreranno nell’ecosistema Apple. Verranno cioè formati imprenditori con grandi conoscenze informatiche ma anche di business plan, design e tutto ciò che è necessario per creare App di successo, di grande interesse e potenziale commerciale. La convenzione è estendibile all’ulteriore triennio per altri 1200 studenti. A seguire stanno aprendo sedi nel Polo altri gruppi internazionali, come ad esempio il gruppo AXAMatrix, esperto in analisi di rischio per eventi naturali. L’Aula Magna è usata per convegni ma anche per proiezioni cinematografiche sfruttando le alte prestazioni tecnologiche. Il parco è già molto visitato dai cittadini, che ammirano l’antica ciminiera oggi utilizzata per l’emissione dell’impianto di condizionamento, e il Crocifisso ligneo posizionato anticamente all’ingresso della Cirio, conservato per trent’anni da vecchi operai e recentemente posizionato in apposito alloggiamento nel parco e riconsacrato. Dunque il Polo diventerà sempre più un centro d’interazione fra didattica, ricerca, CNR e gruppi industriali e imprenditoriali avanzati, portando occasioni di formazione e di lavoro molto significative. E al contempo la piena riqualificazione di quella che era una splendida area cittadina, vicina al mare, di passaggio verso le ville vesuviane, successivamente diventata area industriale ma negli anni desertificata e marginalizzata. Uno straordinario esempio di riqualificazione molto apprezzato dalla Commissione Europea come buona pratica di utilizzo di fondi europei.

Approfondimenti

VIDEO – Sfide digitali. Le video interviste dei Millennials Che significa algoritmo? Sfide digitali for dummies Siamo tutti nella Rete Internet, bene primario La moneta del futuro Cosa significa SEO? Sfide digitali for dummies I robot sognano di franchigie personali? Brexit: impatti su Innovazione e Tecnologia Cosa significa Big Data? Sfide digitali for dummies Responsabilità digitali nell’epoca della post verità In guerra con un tweet: la NATO e i social network Voti pericolosi. L’influenza di social network, informazione e istruzione sulle dinamiche elettorali Digital, giovani Yuppies crescono Millennials contro la tecnologia? L’era del post-giornalismo fra fake news e post verità Il mercato unico digitale Cosa significa digital divide? Sfide digitali for dummies Euristiche cognitive e propaganda: la disinformazione ai tempi di internet La Geografia Digitale nell’epoca dell’Industry 4.0 Cosa significa digital divide? Sfide digitali for dummies I Millennials e la rivoluzione Fintech Millennials e la rivoluzione Fintech Africa: in cerca di nuovi media Verso la quarta rivoluzione industriale?

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Video eastwest forum 2017

I video dell’Eastwest Forum 2017 Il meglio dell’ #EastwestForum 2017 in due minuti

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Temi

Accesso a internet come diritto umano Internet è sinonimo di rivoluzione digitale e la velocità del suo sviluppo determinerà il futuro delle nostre società. Oggi che molti paesi tendono a chiudersi in se stessi, il tema di un accesso a internet libero e globale è ancora più importante come anche la preoccupazione per i rischi di un uso distorto del mezzo. Algoritmi e Democrazia Molti i temi e gli aspetti che saranno discussi e approfonditi. Big Data e le grandi piattaforme potrebbero finire per controllare l’intero pianeta con implicazioni etiche e morali molto serie. I prodotti della robotica e dell’intelligenza artificiale stanno per entrare nella nostra vita quotidiana, la qualità degli algoritmi che li ‘animeranno’ determinerà la qualità della convivenza tra umani e umanoidi. Le grandi piattaforme tecnologiche cercano scienziati ma anche filosofi per costruire insieme il futuro mondo digitale: non solo i codici ma anche i contenuti lo renderanno abitabile o inospitale. Nuovi modelli di business e di lavoro I modelli educativi devono aggiornarsi per andare incontro alla nuova domanda del mercato del lavoro. Nuovi modelli di business possono trasformare in maggiori opportunità anche di lavoro quella che si annuncia come una rivoluzione industriale epocale. Per leggere tutti gli approfondimenti pubblicati sui temi clicca qui.

Temi

“E-Polis. La Città del Futuro”. XIII° edizione di Eastwest Forum, la conferenza Internazionale annuale organizzata dalla rivista europea di geopolitica Eastwest. Roma 5 ottobre 2018 presso Università LUISS. La Direzione Scientifica è affidata al Prof. Enrico Giovannini (membro del Comitato Scientifico di Eastwest), che modererà anche il dibattito. Questa edizione di Eastwest Forum si propone di contribuire al dibattito europeo e internazionale sui temi legati alla “E-Polis”, la “Città del Futuro” in quanto le grandi concentrazioni metropolitane sono spesso l’ambiente ideale per la nascita di formule sociali innovative e d’avanguardia. Le grandi metropoli, infatti, sono molto simili tra loro, condividono problemi e soluzioni anche quando i Paesi di cui fanno parte hanno posizioni contrastanti. Esponenti istituzionali, sociologi, architetti, urbanisti, geografi esploreranno e discuteranno tra loro le potenzialità di una consapevolezza globale della rete di metropoli di tutto il mondo, proponendo approcci diversi su come gli scenari dell’esistenza urbana potranno svilupparsi nei prossimi decenni. Il dibattito è suddiviso in 3 panel tematici di circa un’ora e mezzo ciascuno, che si svolgeranno sotto forma di ‘talk show’: La Città del Futuro: energia, innovazione, ambiente SI calcola che nel 2050 il 75% della popolazione mondiale sarà concentrato nelle Città. Secondo i dati della Banca Mondiale, già oggi nelle aree urbane del pianeta oltre il 54% della popolazione, si consumano i due terzi dell’energia prodotta, si crea l’80% del Pil e si genera il 70% delle emissioni di gas serra. Modelli evoluti di Città hanno dunque un’enorme importanza per il pianeta intero. Per plasmare le nuove città la più grande risorsa è l’intelligenza generata dalla partecipazione di tutti gli abitanti. La tecnologia consente oggi di mettere in relazione le infrastrutture materiali e il capitale umano per generare una sorta di intelligenza collettiva. I grandi centri urbani diventano così Smart Cities, luoghi in cui i cittadini sono chiamati a partecipare attivamente a un processo virtuoso che tende a migliorare strutturalmente la qualità di vita della società. Sicurezza delle città in un mondo insicuro A Nairobi, alcuni giovani imprenditori hanno sviluppato l’app ‘Usalama’ che permette un contatto rapido con polizia, assistenza stradale e ambulanze: solo scuotendolo il cellulare invia una richiesta di aiuto, con fotocamera e GPS gli utenti sono poi in grado di inviare preziosi dati per le operazioni di soccorso. Questa piattaforma – creata dal basso – è diventata dopo pochi mesi il punto di riferimento unico per le emergenze in Kenya, in modo simile al 112 o 911, che però hanno impiegato decenni a imporsi in Usa e Ue. La tecnologia accelera anche i processi di riequilibrio tra paesi avanzati e arretrati, secondo il nuovo fenomeno di leapfrogging, ben descritto da Carlo Ratti: ‘la maggior parte dei paesi africani ha semplicemente saltato la connessione con i fili per passare direttamente al wireless, come risultato i cellulari sono usati in modi ingegnosi, più sofisticati di quanto avvenga in Europa o negli Stati Uniti.’ A Seul, da un unico centro di controllo integrato, il Transport Operation & Information Service (TOPIS), un team di operatori monitora la circolazione delle strade, la regolarità di metropolitane e mezzi di superficie, l’utilizzo dei taxi, lo stato di occupazione dei parcheggi, le condizioni atmosferiche e le eventuali criticità dovute a incidenti, interventi dei vigili del fuoco o polizia. Il TOPIS è anche in gradi di anticipare i problemi: grazie ai dati provenienti dalle reti ‘social’, cioè dai cittadini, e dai sensori, decongestiona il trasporto pubblico variando la frequenza delle corse, verifica lo stato delle infrastrutture e programma interventi di manutenzione, segnala ai vigili dove intervenire per evitare che si formi il traffico. In sostanza, garantisce la mobilità e la sicurezza dei dieci milioni di abitanti di Seul. A Santander, una rete di oltre seimila sensori raccoglie informazioni su qualità dell’aria e inquinamento, controlla il riempimento di cestini e bidoni della spazzatura, segue il percorso della flotta di netturbini e tutti questi dati vengono messi a disposizione dei cittadini, privati e aziende, che vogliano sviluppare delle app per rendere più efficiente lo smaltimento dei rifiuti o accrescere la consapevolezza di cittadini e turisti sull’importanza dell’ambiente e della raccolta differenziata. Il governo delle città: governance multilivello in un mondo globale Globalizzazione, urbanizzazione, cambiamento climatico, le Città sono sotto attacco: cibernetico, catastrofi naturali, sconvolgimenti sociali ed economici. Indebolite dalla povertà, dal crimine, dalla violenza, dall’infrastruttura fatiscente. Come trasformare i rischi in opportunità. Da qui parte il progetto 100 Resilient Cities della Fondazione Rockefeller: la resilienza è l’arte di adattarsi ai cambiamenti, trasformando così le incertezze in occasioni e i rischi in innovazione, per rendere le Città luoghi migliori non solo durante le emergenze, ma ogni singolo giorno. Ha scritto Michael Bloomberg all’indomani dell’annuncio da parte di Donald Trump del ritiro degli Usa dagli impegni presi nell’accordo sul clima di Parigi: “E’ importante che il mondo capisca che il futuro degli impegni presi dagli Usa a Parigi non dipende dal Congresso o dalla Casa Bianca. Di fatto gli Usa sono già a metà strada nel raggiungimento dell’obiettivo di ridurre le emissioni del 26% entro il 2025 e il merito va attribuito solo alle Città, le imprese, i cittadini, il mercato. Non c’è molto che la Casa Bianca possa fare per fermarli. Prendiamo le città, che per la prima volta nella storia ospitano la maggior parte della popolazione mondiale: molti sindaci si rendono conto che gli interventi tesi a combattere il cambiamento climatico rendono le città più ospitali e di conseguenza attraggono investimenti. Per molto tempo politici e ambientalisti hanno presentato il cambiamento climatico come un problema monolitico, che solo i governi nazionali e i trattati internazionali sarebbero stati in grado di affrontare. Ma si tratta in realtà di una molteplicità di sfide, e attori quali città, aziende e cittadini possono svolgere un ruolo cruciale nell’individuare delle soluzioni valide. E ciò che funziona in una città spesso funziona anche in altre. Ciascuno di noi può contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica sul cambiamento climatico parlandone, in casa, in ufficio, all’interno della propria comunità e online. Insieme possiamo migliorare le vite di milioni di persone e costruire un futuro migliore per il nostro pianeta”.

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