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Cina: il prossimo quinquennio nel discorso finale di Xi Jinping


Si chiude il sipario sulle "due sessioni", si apre quello sul terzo atto della "nuova era" di Xi. Parole chiave: sicurezza e stabilità. Grande spazio all'autosufficienza tecnologica.

L’ultimo giorno dell’appuntamento più importante del quinquennio, con le plenarie dell’Assemblea nazionale del popolo e della Conferenza politica consultiva del popolo, ha avuto come momento clou il discorso di Xi, bissato poi dalla prima conferenza stampa in veste di premier del suo fedelissimo Li Qiang.

In linea con la più classica delle strategie “poliziotto buono e poliziotto cattivo”, Xi e Li si sono divisi i compiti tra assertività e rassicurazioni. Normale che sia così, viste anche le diverse modalità dei due interventi e gli opposti momenti della loro espressione di potere. Al culmine, quella del segretario generale del Partito comunista appena confermato per un terzo storico mandato da Presidente della Repubblica popolare. Ai suoi primi bagliori invece, quella del nuovo Primo ministro, chiamato dunque a “farsi conoscere” a livello globale e soprattutto dal mondo imprenditoriale, visti i tradizionali compiti nelle politiche economiche richiesti dal suo ruolo.

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