Si rafforza l’asse strategico tra i due Paesi: per la prima volta l’esercito di Mosca partecipa a un addestramento nella base militare cinese di Qingtongxia. L’isolamento dell’Occidente sta favorendo le relazioni tra Pechino e Mosca.
Le prime esercitazioni militari congiunte dall’outbreak di Covid-19 tra Cina e Russia lanciano un segnale alla comunità internazionale sulla volontà dei due Paesi di rafforzare la cooperazione strategica per “creare una cintura alle turbolenze geopolitiche”, come già affermato da Yang Jiechi e Nikolai Patrushev, consiglieri diplomatici di Xi Jinping e Vladimir Putin, nell’ultimo incontro di alto livello. Sia Pechino che Mosca si sentono sempre più isolate, viste le sanzioni di Stati Uniti ed Unione Europea: un clima teso che porta a nuovi ragionamenti tattici, che in questi giorni — dal 9 al 13 agosto — si svolgono in forma pratica nella Regione Autonoma Ningxia Hui.
È stato creato un joint command che guiderà, nell’ambito dell’esercitazione Zapad/Interaction-2021, più di 10 mila militari dei due eserciti, che si addestreranno congiuntamente in formazioni miste con l’uso di mezzi aerei, terrestri, artiglieria e vari equipaggiamenti. L’obiettivo, come spiegano fonti del Ministero della Difesa di Pechino, è il consolidamento e lo sviluppo della comprehensive strategic partnership tra Cina e Russia “per rafforzare la cooperazione pratica e la tradizionale amicizia tra le formazioni, a dimostrazione — come specifica il comunicato — della capacità nel far fronte al terrorismo e salvaguardare la pace e la sicurezza regionale”.
Interpellato dal Financial Times, il direttore delle ricerche del China Aerospace Studies Institute Roderick Lee ha commentato: “È effettivamente la prima volta che i cinesi lasciano veramente partecipare i russi in una loro esercitazione: quelle standard sono più rivolte allo sviluppo delle relazioni bilaterali più che per le capacità belliche”. E infatti l’esercito moscovita potrà beneficiare dell’accesso ai veicoli armati cinesi, fatto mai accaduto in passato.
Ci si chiede, dunque, quanto si spingerà il rapporto sino-russo: le nomenclature dei due Paesi respingono l’idea che questa sia la nascita di una nuova alleanza, ma — come nota Lee — “se assisteremo all’operatività congiunta e allo scambio di comunicazioni a livello d’intelligence, ci sarà dunque una qualche interoperabilità nei conflitti o in crisi regionali”. Pechino e Mosca guardano a quanto sta accadendo in numerosi scenari: quello centrasiatico, quello mediorientale, quello Pacifico. Minimo comune denominatore gli Stati Uniti che, abbandonando l’Afghanistan e l’Iraq lasciano spazio a nuovi player, concentrandosi nel contenimento cinese dal Mar Cinese Meridionale fino ad Australia e Nuova Zelanda.
È recente l’ultimo incontro ad alto livello tra Cina e Russia: a maggio i Presidenti Xi e Putin hanno partecipato alla cerimonia inaugurale del lancio della costruzione di quattro nuovi reattori in due centrali nucleari nel territorio della Repubblica Popolare. Nell’occasione, il Presidente cinese ha affermato che “nonostante la pandemia e i grandi cambiamenti avvenuti negli ultimi 100 anni, Cina e Russia si sono fermamente supportate, cooperando in maniera stretta ed efficace”. Per la controparte russa, “si può dire che le relazioni tra Russia e Cina hanno raggiunto il più alto livello nella storia”.
È stato creato un joint command che guiderà, nell’ambito dell’esercitazione Zapad/Interaction-2021, più di 10 mila militari dei due eserciti, che si addestreranno congiuntamente in formazioni miste con l’uso di mezzi aerei, terrestri, artiglieria e vari equipaggiamenti. L’obiettivo, come spiegano fonti del Ministero della Difesa di Pechino, è il consolidamento e lo sviluppo della comprehensive strategic partnership tra Cina e Russia “per rafforzare la cooperazione pratica e la tradizionale amicizia tra le formazioni, a dimostrazione — come specifica il comunicato — della capacità nel far fronte al terrorismo e salvaguardare la pace e la sicurezza regionale”.