Il gigante dell’e-commerce Alibaba e la società di trasporti marittimi ZIM siglano un accordo di cooperazione strategica. E agli Stati Uniti non piace
Si intrecciano sempre più gli interessi politici e commerciali tra Cina e Israele. Nonostante Tel Aviv abbia ancora uno stretto legame con gli Stati Uniti, che negli ultimi anni hanno pressato il Governo di Benjamin Netanyahu affinché non concedesse ad aziende cinesi la gestione di strutture strategiche per il Paese, la Repubblica Popolare accresce la sua presenza in Israele, stavolta attraverso la sottoscrizione di un accordo tra aziende private.
Alibaba e ZIM, accordo strategico
ZIM, società di trasporti cargo, ha siglato un deal con Alibaba, la più grande piattaforma di commercio online al mondo per il mercato B2B, per la quale si impegnerà al diretto acquisto delle merci per le consegne via mare, aumentando così i servizi logistici per i venditori dell’e-commerce cinese. Le due realtà avevano già avviato una collaborazione ad inizio anno, che oggi diventa strategica.
ZIM spiega che la cooperazione con Alibaba ha permesso di migliorare il processo di visualizzazione delle piattaforme logistiche del gigante del commercio guidato dal General Manager Kuo Zhang. “La forza dell’estensione della rete della società di trasporti israeliana ha garantito sia stabilità nelle consegne che supporto rispetto ai prodotti trasportati”, si legge in una nota.
Tra blockchain e nuovi standard
L’obiettivo dell’accordo tra ZIM e Alibaba ha alte aspirazioni, legate sia alle nuove tecnologie che alla creazione di un nuovo standard legato alle consegne. Ad esempio, l’azienda cinese si è accordata con l’International Port Community Systems Association nello sviluppo del progetto Blockchain Bill of Lading, iniziativa che punta all’utilizzo di un sistema di sicurezza che possa implementare garanzie per trasportatori e consumatori in ambito marittimo. A guidare il gruppo di lavoro dell’Ipcsa sul blockchain l’israeliano Gadi Benmoshe, CIO dell’Israel Ports Company.
Come dichiarato da Zhang, con questo nuovo step di relazione tra Alibaba e ZIM si punta “a ridisegnare gli standard dell’industria logistica globale”. Per Eli Glickman, Presidente e Amministratore delegato di ZIM, l’accordo “espanderà i servizi digitali per i clienti dell’e-commerce, beneficiando alle piccole e medie imprese”.
Le paure statunitensi
Da tempo gli Stati Uniti guardano di cattivo occhio la presenza cinese in Israele. Dopo l’assegnazione della gestione del Porto di Haifa — dove transita la Sesta Flotta della Marina Usa — alla società Shanghai International Port Group, è grande l’attenzione di Washington nel limitare gli investimenti di Pechino nel Paese. Recentemente un viaggio last minute di Mike Pompeo ha evitato che il Governo israeliano concedesse alla Hutchinson Water — azienda di una holding con sede a Hong Kong — la concessione per l’impianto di desalinizzazione Soreq B, vicino alla base aerea dell’aviazione israeliana di Palmachin e al centro di ricerca nucleare di Soreq.
Si intrecciano sempre più gli interessi politici e commerciali tra Cina e Israele. Nonostante Tel Aviv abbia ancora uno stretto legame con gli Stati Uniti, che negli ultimi anni hanno pressato il Governo di Benjamin Netanyahu affinché non concedesse ad aziende cinesi la gestione di strutture strategiche per il Paese, la Repubblica Popolare accresce la sua presenza in Israele, stavolta attraverso la sottoscrizione di un accordo tra aziende private.
Alibaba e ZIM, accordo strategico
ZIM, società di trasporti cargo, ha siglato un deal con Alibaba, la più grande piattaforma di commercio online al mondo per il mercato B2B, per la quale si impegnerà al diretto acquisto delle merci per le consegne via mare, aumentando così i servizi logistici per i venditori dell’e-commerce cinese. Le due realtà avevano già avviato una collaborazione ad inizio anno, che oggi diventa strategica.
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