Quante volte le colonne sonore di un film vi hanno fatto scoprire della musica, delle canzoni, che vi hanno poi appassionato, magari accompagnato per lungo tempo? Mi verrebbe da pensare che siano in tanti a poter rispondere: “molte volte!”, magari già canticchiando una di queste canzoni.
La passione per la musica, e per il suo ispirato utilizzo all’interno di un film, sicuramente la condivide anche il regista americano Zach Braff. La sua carriera è iniziata come attore, la sua faccia è diventata celebre e conosciuta da moltissimi grazie al ruolo nella serie televisiva “Scrubs”, in cui interpretava il protagonista, il dottor John Dorian, raccogliendo anche qualche nomination agli Emmy Awards e ai Golden Globe.
Cinematograficamente la consacrazione è arrivata invece con un film del 2004, “La mia vita a Garden State”, sua opera prima come regista e sceneggiatore. Ad aprile del 2013 ha lanciato una campagna sul sito di crowdfunding Kickstarter, per raccogliere i capitali necessari alla realizzazione di un nuovo film, intitolato “Wish I was here”, basato sulla sceneggiatura del fratello Adam.
Come si diceva, le colonne sonore a volte riescono a diventare famose e importanti quanto i film di cui sono commento musicale: era successo in parte anche con il suo primo film (la cui colonna sonora aveva anche vinto un Grammy), ma per “Wish I was here” Zach Braff ha voluto superarsi. E non c’era solo l’ambizione personale dietro questo desiderio. Come spiega lo stesso attore e regista, il fatto che nei dieci anni passati dalla realizzazione della sua opera prima il mercato musicale sia cambiato così drasticamente, in particolare per l’arrivo di iTunes e la progressiva scomparsa dei negozi di dischi, lo ha ispirato per la realizzazione di qualcosa di speciale.
Braff voleva riuscire a mettere insieme quanto più materiale originale fosse possibile. E così ha pensato di chiamare alcune delle sue band preferite, proponendo loro di guardare in anteprima il film (da lui definito contemporaneamente divertente ed emotivo), lasciandosi così ispirare dalla storia, delle immagini, per comporre poi, in breve tempo, una canzone da inserire nella colonna sonora.
I primi a essere contattati sono stati gli Shins. La band di James Mercer, sicuramente una delle più importanti del panorama dell’indie rock statunitense, ottenne grazie alla partecipazione alla colonna sonora del primo film di Braff (con il pezzo “New slang”, già contenuto nel loro album di tre anni prima “Oh, inverted world”) una visibilità anche mainstream, non solo di nicchia. E dieci anni dopo hanno accettato di buon grado di collaborare ancora con il regista. “So now what?” è il titolo della nuova canzone scritta apposta per il film, un brano che Mercer e compagni hanno composto anche seguendo le indicazioni del loro amico e committente, che aveva espressamente chiesto qualcosa che gli ricordasse il primo album del gruppo.
Ancora più salienti sono però forse altre due canzoni scritte apposta per “Wish I was here”. La prima si dice sia nata pochi minuti dopo la visione del film di Braff. Davanti allo schermo c’era Justin Vernon, il leader dei Bon Iver, altro importante gruppo del rock indipendente americano, insieme al fratello Nate. Una sola proiezione del primo montato ha ispirato immediatamente Vernon, che si è messo a cantare sommessamente una melodia e le parole “Heavenly father”, che poi sono diventate il titolo del pezzo. Nella scaletta finale della colonna sonora si trova poi anche un’altra canzone del gruppo, la più nota “Holocene”, tratta dal primo disco della band.
Anche i britannici Coldplay avevano collaborato alla musica del primo lavoro di Braff. E anche loro hanno accettato con entusiasmo la proposta del regista: Chris Martin ha scritto un brano pensando soprattutto al ruolo interpretato nel film da Kate Hudson, arrivando così a pensare di non voler cantare lui in prima persona la canzone. E mentre ne parlava al telefono con l’amico Zach…entrambi hanno avuto la medesima idea. Un’idea chiamata Cat Power, ovvero una delle voci più splendide della musica americana degli ultimi vent’anni, decisamente adatta a interpretare la melodia calda e avvolgente del pezzo che porta semplicemente il titolo del film, “Wish I was here”.
Il film è uscito da un paio di settimane negli Stati Uniti, e anche se per ora nessuna casa di distribuzione italiana ha voluto acquistare i diritti per la proiezione anche nel nostro paese (cosa di cui Zach Braff si è esplicitamente lamentato attraverso il proprio profilo Twitter), le canzoni della sua bella colonna sonora non necessitano di doppiaggi, sottotitoli o diffusione nelle sale.
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Quante volte le colonne sonore di un film vi hanno fatto scoprire della musica, delle canzoni, che vi hanno poi appassionato, magari accompagnato per lungo tempo? Mi verrebbe da pensare che siano in tanti a poter rispondere: “molte volte!”, magari già canticchiando una di queste canzoni.