Il nuovo Presidente conservatore lancia un appello a Pyongyang: “Pronti a lavorare per un audace piano di rafforzamento dell’economia della Corea del Nord e per migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini”
Inizia in Corea del Sud la presidenza di Yoon Suk-yeol, leader del Partito conservatore che per i prossimi 5 anni guiderà la nazione della penisola coreana nella difficile missione di gestire i rapporti con la Cina e con la protetta di Pechino Corea del Nord. Yoon delinea una serie di prospettive per il suo Paese, aprendo ad ambiziosi progetti per la pacificazione dell’area, nella speranza che il suo omologo del nord, Kim Yong-un, accolga positivamente il messaggio di Seul.
“Se la Corea del Nord avviasse genuinamente un percorso per completare la denuclearizzazione, siamo pronti a lavorare con la comunità internazionale e presentare un audace piano che rafforzerà in maniera vasta l’economia del Paese, migliorando la qualità della vita dei suoi cittadini”, ha detto il Presidente nel discorso di insediamento, aggiungendo che resta aperta la porta del dialogo.
La presidenza Yoon inizia in un momento doppiamente complicato, con la guerra in corso in Ucraina e la Corea del Sud allineata con le potenze occidentali e, in parallelo, le avvisaglie militaristiche del vicino del Nord, che nei giorni scorsi ha ripreso i test missilistici. Solo nel 2022, sono stati 15 i lanci effettuati dall’esercito di Pyongyang, azioni che preoccupano gli Stati Uniti, che detengono la presidenza di turno del Consiglio di Sicurezza per il mese di maggio.
Infatti, Washington ha chiesto la convocazione di una sessione per discutere del pericolo nordcoreano e per intensificare le sanzioni contro Kim. Cina e Russia sono pronte a porre il veto su ulteriori passi in tal senso, in un clima quanto mai teso vista la situazione nell’Europa dell’est. “È una sfida, è un pericolo alla pace e alla sicurezza internazionale che il Consiglio di Sicurezza e i suoi membri hanno già riconosciuto in passato”, ha ricordato il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price.
Intanto, Yoon incassa l’appoggio del Giappone che, tramite il Ministro degli Esteri Yoshimasa Hayashi, fa sapere di voler “migliorare la logorata relazione con Seul, perché la Corea del Sud è una nazione importante e la cooperazione è indispensabile per la stabilità della regione. Siamo d’accordo — ha dichiarato Hayashi — sul non lasciare che il rapporto peggiori. Il fardello che pesa sui due Paesi non è altro che un pesante strascico del ‘900, legato all’occupazione giapponese avvenuta tra il 1910 e il 1945, al quale si aggiungono le tensioni per il controllo sull’export.
Ma Seul e Tokyo sono due alleati fondamentali per gli Stati Uniti, che nell’Asia Pacifico vedono il loro maggiore interesse. Corea del Sud e Giappone sono due tasselli fondamentali nell’architettura di contenimento cinese: una relazione positiva tra i due Stati è decisiva per il funzionamento della strategia di Washington.
Il nuovo Presidente conservatore lancia un appello a Pyongyang: “Pronti a lavorare per un audace piano di rafforzamento dell’economia della Corea del Nord e per migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini”