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La scuola europea alla prova del Covid


Tra mascherine e banchi distanziati si torna in classe. L'Italia è capofila nelle misure di protezione ma si porta dietro un dettaglio che non le fa onore

La scuola italiana riparte, un po’ ammaccata, tra mascherine, banchi con le rotelle e distanziamenti. Il nemico da battere quest’anno non sarà solo l’ignoranza ma il Covid-19.

In Europa sono state fissate alcune norme comuni e l’Italia ha fatto da battistrada, mettendo a punto quattro misure per la riduzione del rischio contagio da applicare in tutta l’Unione: norme di igiene di basedistanziamento, politiche specifiche per bambini a rischio con esigenze di apprendimento o condizioni di salute speciali e per docenti con condizioni di salute che li rendono vulnerabili a infezioni più gravi. Le hanno messe a punto il Ministro della Salute Speranza e il direttore Regionale per l’Europa dell’Oms, Hans Kluge, al termine di un summit con 53 Paesi per individuare misure comuni di contrasto al coronavirus in tema di scuola. Un legittimo motivo di orgoglio, anche se ora siamo alla prova dei fatti.

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