Resteranno nella memoria di tutti noi queste giornate di resistenza di Donald Trump, asserragliato nella Casa Bianca, come un qualsiasi Maduro al suo Palazzo. Che tristezza...
Resteranno nella memoria di tutti noi queste giornate di resistenza di Donald Trump, asserragliato nella Casa Bianca, come un qualsiasi Maduro al suo Palazzo. Che tristezza…
Dieci giorni dopo l’Election Day, lo scrutinio delle schede delle elezioni americane è finalmente concluso. L’ultimo Stato a finire di contare i voti è stata la Georgia, che è tornata a essere democratica dopo 28 anni. Per andare alla Casa Bianca, servivano 270 grandi elettori. Joe Biden se ne è aggiudicati 306, Donald Trump ne ha ottenuti 232. L’ex vice di Obama ha riconquistato cinque Stati che nel 2016 erano andati al tycoon americano: Georgia, Arizona, Michigan, Pennsylvania e Wisconsin. Il Presidente uscente ha tenuto la Carolina del Nord, che era ancora in sospeso. Oltre 5 milioni di voti separano il candidato democratico da Donald Trump che, tra tweet scomposti e nuove purghe nell’amministrazione, non vuole ancora ammettere la sconfitta.
Mentre la pandemia fa segnare nuovi drammatici record negli Stati Uniti, due giorni fa, The Donald è riapparso in pubblico, non per parlare di elezioni, ma dei successi della sua amministrazione sui vaccini contro il coronavirus, affermando che potrebbero essere disponibili per la “popolazione generale” già in aprile.
Per quanto riguarda le misure di contenimento, ha ribadito che la sua amministrazione non prevede un lockdown e, per la prima volta, ha fatto un riferimento all’incertezza sul suo futuro politico, dichiarando: “Quel che accadrà in futuro, quale amministrazione ci sarà, ce lo dirà il tempo”.
Intanto, i suoi sostenitori sono scesi in piazza a Washington per manifestare contro il “furto delle elezioni”. La manifestazione davanti alla Casa Bianca, inizialmente pacifica, è sfociata nella notte di sabato in scontri violenti tra i sostenitori dei due schieramenti: sono stati almeno 20 gli arresti effettuati, due agenti di polizia sono rimasti feriti e diverse armi da fuoco sono state recuperate dalla polizia.
Intanto, Donald Trump, dopo che la sua campagna ha abbandonato il ricorso sul riconteggioin Arizona, ha deciso di mettere nella mani di Rudy Giuliani la battaglia legale contro la vittoria di Biden. “Non vedo l’ora che il sindaco Giuliani guidi lo sforzo legale per difendere il nostro diritto a elezioni libere ed eque!”, ha dichiarato.
Per ora, mancano le prove. E comunque, la democrazia americana sta dimostrando una volta di più di tenere anche alle scosse più violente di una cultura populista, che non vuole arrendersi nemmeno di fronte all’evidenza. Il lungo interregno tra i due Presidenti era stato pensato per gestire nella maniera più ordinata un passaggio di consegne complesso, tra 4mila funzionari di nomina politica, per la gestione di 4 milioni di dipendenti pubblici, tra civili e militari.
Trump ha cercato di resistere ricorrendo addirittura all’avvicendamento dei Ministri più riottosi (Segretario alla Difesa) ad accettare la sua contestazione della regolarità del voto. Ma la sua resa sarà garantita dagli stessi maggiorenti del suo partito, che ogni giorno la stanno “mollando”: il TheNew York Times ne pubblica ogni giorno l’elenco, che si arricchisce ora dopo ora di nuovi nomi. Il contributo a isolare la resistenza di Trump al gioco democratico questa volta sta arrivando non solo dall’interno del Paese, ma anche dalla comunità internazionale, i cui leader stanno riconoscendo giorno dopo giorno Joe Biden come nuovo Presidente: finanche Papa Francesco ha ritenuto di benedire l’effettività del voto dei cittadini americani, che nessun riconteggio ormai è in grado di ribaltare.
Resteranno nella memoria di tutti noi queste giornate di resistenza di Donald Trump, asserragliato nella Casa Bianca, come un qualsiasi Maduro al suo Palazzo. Che tristezza…
Dieci giorni dopo l’Election Day, lo scrutinio delle schede delle elezioni americane è finalmente concluso. L’ultimo Stato a finire di contare i voti è stata la Georgia, che è tornata a essere democratica dopo 28 anni. Per andare alla Casa Bianca, servivano 270 grandi elettori. Joe Biden se ne è aggiudicati 306, Donald Trump ne ha ottenuti 232. L’ex vice di Obama ha riconquistato cinque Stati che nel 2016 erano andati al tycoon americano: Georgia, Arizona, Michigan, Pennsylvania e Wisconsin. Il Presidente uscente ha tenuto la Carolina del Nord, che era ancora in sospeso. Oltre 5 milioni di voti separano il candidato democratico da Donald Trump che, tra tweet scomposti e nuove purghe nell’amministrazione, non vuole ancora ammettere la sconfitta.
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