Dieci storie contro la paura di AI
Uno scienziato informatico taiwanese e uno scrittore di fantascienza cinese spiegano perché l’intelligenza artificiale avrà un impatto più positivo che negativo sulla nostra società
Solo l’unione di due menti straordinarie, quella tra lo scienziato informatico taiwanese Kai-Fu Lee e lo scrittore di fantascienza cinese Chen Qiufan, avrebbe potuto permettere la nascita di un lavoro corale come AI 2041 – Scenari dal futuro dell’intelligenza artificiale, in Italia edito da Luiss University Press. Dieci storie per immaginare l’impatto dell’intelligenza artificiale sulle nostre vite (non troppo future), dieci racconti corredati dalla spiegazione delle tecnologie che vengono sfruttate nelle storie di fantascienza pubblicate nel libro. AI 2041 attraversa il mondo: dalla Corea all’India, dalla Nigeria al Giappone, dall’Islanda allo Sri Lanka, passando per l’Australia. Spaziando tra le tematiche più sentite degli ultimi anni: il cambiamento climatico, il Covid-19, i veicoli autonomi.
Diversamente dalle fiction fantascientifiche distopiche che hanno reso cult numerosi progetti letterari e cinematografici (vedi Black Mirror, prodotto da Netflix), AI 2041 ha uno sfondo positivista. Anche perché, come ricordato da Kai-Fu Lee, “la IA finirà per avere un impatto più positivo che negativo sulla nostra società. Pensate ai grandiosi effetti benefici dell’elettricità, dei telefoni cellulari e di internet. Nel corso della storia umana, abbiamo spesso avuto paura di nuove tecnologie che sembravano destinate a sovvertire lo status quo”. Timori scomparsi con la conoscenza diretta delle tecnologie, messaggio che diventa la vera carta vincente del libro di Kai-Fu Lee e Chen Qiufan.
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