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Cosa manca all’Europa per avviare il processo di costruzione di una difesa comune?


La creazione di un vero "pilastro europeo" dell'Alleanza rinforzerebbe considerevolmente lo sforzo di difesa comune, creando le premesse perché si sviluppi quel dialogo interno costruttivo che le è mancato per decenni

Cosa ci vuole dunque, che cosa occorre per realizzare finalmente questa difesa comune europea, questa Fata Morgana, miraggio che periodicamente appare, illude e scompare, lasciando ogni volta la bocca di chi ci ha creduto più amara di quanto essa non fosse prima?

Se vogliamo che essa possa svilupparsi e crescere nella sicurezza, la nostra difesa non deve per prima cosa né essere competitiva, né tantomeno apparire tale, nei riguardi di una Nato che in un modo o nell’altro dovrà sempre tenere nel debito conto le preoccupazioni statunitensi. Si tratta quindi in primo luogo di riassicurare i grandi alleati d’oltreoceano, spiegando loro come la creazione di un vero “pilastro europeo” dell’Alleanza rinforzerebbe considerevolmente lo sforzo di difesa comune, creando altresì le premesse perché si sviluppi quel costruttivo dialogo interno che è l’unica cosa che può permettere alla Organizzazione di progredire e che purtroppo le è mancato nel corso degli ultimi decenni. In tale ottica la definizione del Nuovo Concetto Strategico Nato e i relativi studi preliminari, in parte tra l’altro già avviati, costituirebbero un’occasione unica per cercare di impostare la relazione fra le due sponde dell’Atlantico che condividono i medesimi valori su basi più consone al futuro che esse dovranno affrontare insieme, e che si preannuncia estremamente agitato.

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