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Dom La Nena e i suoi remix: un’altra faccia del Brasile


A cosa servono i remix? Perché affidare le proprie canzoni, già edite, a qualche altro artista perché le rimaneggi, spesso con una declinazione in qualche modo elettronica? A volte, sarebbe la prima, ovvia, risposta, ne escono fuori cose molto belle. Molte altre volte meno, è vero. Però c'è un'altra motivazione valida, e ciò di cui parliamo ne è una buona dimostrazione. Può servire ad allungare la vita a un disco, a permettere a più persone di scoprirlo, di conoscerlo.

Dom La Nena fotografata dal marito Jeremiah

E la scoperta della cantante e violoncellista brasiliana Dom La Nena, nome d’arte di Dominique Pinto, è un’altra cosa molto bella che può generare un remix. Parliamo di una ragazza che nel corso della propria vita ha assorbito diverse influenze: quando aveva otto anni ha lasciato il Brasile per seguire il padre, che doveva perfezionare il proprio dottorato a Parigi. Passati cinque anni, mentre ritornava in Brasile, si è messa a scrivere appassionate lettere alla grande violoncellista americana Christine Walevska. Qualche mese e molti francobolli dopo, a soli tredici anni, ha ottenuto il permesso dai suoi genitori di trasferirsi ancora, questa volta in Argentina, proprio per studiare con la Walevska.  

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