Russia, voci su un piano di dismissione delle quote di maggioranza dalla Eurasian Development Bank
Colpita dalle sanzioni internazionali e in crisi di liquidità in seguito all'invasione dell'Ucraina, Mosca valuta la riduzione delle sue quote nella EDB, che sarebbero rilevate dal Kazakistan
La Russia starebbe valutando la dismissione di parte delle sue quote nella Eurasian Development Bank, l’istituzione finanziaria centrasiatica di cui fa parte insieme a Kazakistan, Armenia, Kirghizistan e Tagikistan. La notizia, ancora non ufficiale, è stata rilanciata da Bloomberg, che cita alcuni esponenti a conoscenza dei piani di Mosca. Con l’invasione dell’Ucraina, sulla Federazione si è abbattuta la scure delle sanzioni internazionali, con numerosi Paesi andati contro il Cremlino per la decisione di occupare la nazione est europea. La mossa ha messo in crisi il comparto economico-finanziario moscovita, trascinando anche storici alleati dell’area del Centro Asia nelle difficoltà di gestire i servizi bancari.
Il crollo del rublo, infatti, ha imposto a Stati quali il Kazakistan, il Kirghizistan, il Tagikistan e l’Uzbekistan a rivalutare le azioni di politica monetaria, nel tentativo complesso di mitigare le negatività subite dalla Russia e dalla Borsa di Mosca. Ma le scelte in politica estera di Vladimir Putin hanno portato conseguenze anche alla stessa Eurasian Development Bank, che ha marzo è stata declassata nel rating di Fitch a B, dal precedenze BB+, con outlook negativo. Tra i rischi citati, proprio le sanzioni occidentali sulla Russia e la conseguente crisi di liquidità della banca.
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Abbonati per un anno a tutti i contenuti del sito e all'edizione cartacea + digitale della rivista di geopolitica
Abbonati per un anno alla versione digitale della rivista di geopolitica