“La città orizzontale: rigenerazione urbana e società civile”: questo il titolo scelto per lanciare un nuovo modello di convivenza post-Covid. Roma torna Caput Mundi
“La città orizzontale: rigenerazione urbana e società civile”: questo il titolo scelto per lanciare un nuovo modello di convivenza post-Covid. Roma torna Caput Mundi
Quando a gennaio la Sindaca Virginia Raggi mi ha chiesto di prestare la mia consulenza al Comunedi Roma per attirare investitori privati, italiani e stranieri, ho avuto un sentimento di gratitudine per aver pensato a me e, allo stesso tempo, di sorpresa, dal momento che le nostre occasioni di incontro erano state davvero poche.
Comunque, ho accettato senza pensarci due volte, perché in fondo non ho mai perso la mia anima di “civil servant” e, inoltre, perché mi sembrava che i miei trent’anni di professione tra pubblico e privato mi qualificassero con sufficienza per poter dare un contributo concreto allo sviluppo della capitale.
Poi, dopo il primo incontro con la Sindaca, nel corso del quale lei mi ha illustrato con passione e convinzione gli obiettivi del decennio che si sarebbero sviluppati attraverso le tre tappe dei fondi straordinari del Pnrr, il Giubileo 2025 e la possibile candidatura a Expo universale 2030, allora non ho avuto più dubbi: era una sfida unica, da cogliere, perché una contingenza così non l’avremmo più avuta per i prossimi 50 anni.
Ascolta l’intervista di Gerardo Pelosi de Il Sole 24 Ore a Giuseppe Scognamiglio:
Il team di lavoro
Abbiamo quindi costituito un piccolo team di lavoro con dirigenti del Comune, tra i quali il ruolo chiave è stato quello dell’Arch. Gabriella Raggi, profonda conoscitrice della città, che ha fornito un contributo determinante a costruire la prima bozza di dossier, identificando le aree espositive e ipotizzando una progettualità di rigenerazione di spazi ed edifici, con un occhio attento anche al post Expo. Siamo riusciti anche a mobilitare alcuni docenti Luiss, i quali, sotto la sapiente guida del vice Rettore, il Prof. Raffaele Marchetti, stanno lavorando a una ricerca che definirà gli impatti economici, illustrando quelli che potremmo definire i dettagli del ROI, cioè del Ritorno sull’investimento. Al momento, le prime risultanze ci dicono di un moltiplicatore 20 da apportare all’investimento iniziale. Sono cifre ancora da affinare, ma in ogni caso siamo di fronte a un’opportunità di sviluppo straordinaria.
Questi primi nove mesi di lavoro sono stati resi possibili soprattutto grazie al lavoro gratuito di un piccolo nucleo di volontari dell’eastwest European Institute, che dirigo, entusiasti di partecipare da protagonisti alla costruzione di un percorso ancora lungo ma che va fatto avanzare ogni giorno un po’, senza pause.
Naturalmente, dovremo costituire un Comitato Promotore che riunisca le migliori professionalità nei settori dell’urbanistica, della comunicazione e della gestione finanziaria, oltre che della creatività, così da poter essere all’altezza di una sfida di livello globale.
Anche Roma si fa “smart”
La città è in campagna elettorale per scegliere il prossimo Sindaco. Non voglio dire nulla che possa alterare la competizione. Fatemi però spendere una parola sulla Sindaca, dopo averla vista da vicino. In questa circostanza, bisogna riconoscerle coraggio e perseveranza: la perseveranza di sostenere un’iniziativa anche a fine mandato, di cui non è sicura di poter beneficiare direttamente. E il coraggio di lanciare un’iniziativa in apparente contrasto con i principi del Movimento5 Stelle della prima ora, argomentando e difendendo la scelta, decidendo di fare leva anche sulla competenza specifica di un team molto tecnico, superando dunque il famoso teorema dell’1 vale 1. Non so quanti leader avrebbero avuto questa caparbietà, anche di cercare alleanza negli altri candidati alla sfida elettorale.
Roma si propone dunque con decisione di entrare a far parte di quel network di città intelligenti, “smart”, in competizione con Hong Kong, Londra, New York.
E visto che il concept di città sta cambiando dopo il Covid, da sviluppo verticale in orizzontale, forse Roma si trova decisamente avvantaggiata rispetto ad altre grandi global cities come Shanghai o la stessa Dubai, che sta ospitando l’Expo 2020 (rinviato di un anno per la pandemia).
Su iniziativa del BIE, i prossimi Expo dovranno coinvolgere non solo le istituzioni, ma anche la società civile (non a caso inserita nel titolo): le imprese, le associazioni, il terzo settore. È una sfida politica, diplomatica, economica, di visione del futuro. Tutti insieme, dobbiamo vincerla!
“La città orizzontale: rigenerazione urbana e società civile”: questo il titolo scelto per lanciare un nuovo modello di convivenza post-Covid. Roma torna Caput Mundi
Quando a gennaio la Sindaca Virginia Raggi mi ha chiesto di prestare la mia consulenza al Comunedi Roma per attirare investitori privati, italiani e stranieri, ho avuto un sentimento di gratitudine per aver pensato a me e, allo stesso tempo, di sorpresa, dal momento che le nostre occasioni di incontro erano state davvero poche.
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