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Fukushima: il rilascio delle acque radioattive nell’Oceano


A dodici anni di distanza dall’11 marzo 2011, quando uno tsunami interruppe il raffreddamento di tre reattori in funzione nella centrale nucleare di Fukushima Daiichi, causandone la fusione, le inquietudini non sono terminate.

Sebbene oggi il materiale radioattivo sia ad una temperatura di 20°C e quindi non necessita di ulteriore raffreddamento, la camera dove si è raccolto deve essere continuamente allagata da acqua corrente per evitare che le minuscole particelle di radioattività si disperdano nell’atmosfera.

L’acqua, dopo essere stata depurata dalla maggior parte dei radionuclidi tranne il trizio, viene raccolta in contenitori che ora occupano quasi un terzo dell’area in cui sorge la centrale.

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