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Sul clima Ue e Usa vogliono dare l’esempio ma non ci riescono


Il contestatissimo inserimento di gas e nucleare nella tassonomia energetica europea potrebbe danneggiare la politica estera di Bruxelles, che non è l’unica a voler essere leader dell'azione climatica nel mondo

Mercoledì il Parlamento europeo ha votato a favore dell’inserimento di alcuni progetti sul gas naturale e sull’energia nucleare nella lista delle attività economiche considerate sostenibili dal punto di vista ambientale. Significa, in sostanza, che le due fonti rientreranno nella cosiddetta “tassonomia”, ossia lo strumento elaborato dalla Commissione per orientare i flussi degli investimenti pubblici e privati verso destinazioni coerenti con il processo di transizione energetica.

Il voto è stato molto criticato non solo dagli attivisti per il clima ma anche da alcune società di investimento, a dimostrazione di come la decarbonizzazione (l’abbandono progressivo dei combustibili fossili in favore delle fonti rinnovabili) sia stata ormai abbracciata dalla finanza e considerata un’opportunità di business e di profitto: la sigla più in voga nel settore è infatti ESG, che sta a indicare i valori di sostenibilità ambientale, sociale e di governance di un certo progetto.

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