spot_img

La sfida Usa per la ricostruzione globale parte dall’Europa


Il viaggio di Biden in Europa, prima grande uscita internazionale, ha disegnato la strategia della nuova amministrazione su rapporti con l’Unione europea, la Russia e la Cina

Chiaramente il recente viaggio del Presidente Joe Biden in Europa perseguiva almeno tre scopi. Il primo era quello di ricostruire l’Occidente dopo che tre anni di aggressiva presidenza Trump, nonché di ossessiva ripetizione del mantra America First, lo avevano ridotto a un cumulo di macerie presidiato da una Nato che il Presidente francese Macron aveva definito con buona approssimazione come prossima alla sua morte cerebrale.

Il viaggio in Europa

Una ricostruzione che si presentava come particolarmente difficile, in quanto da un lato comportava il riconoscere insieme all’Unione europea come il cemento fondante del rapporto transatlantico consistesse non nei singoli interessi di parte, economici, finanziari, doganali o commerciali che essi fossero, bensì nei valori ideali condivisi dai due lati dell’Atlantico. D’altro canto poi la ritrovata unità avrebbe potuto rivelarsi in seguito come un risultato soltanto momentaneo e parziale qualora non si fosse riusciti a convincere parimenti il resto del mondo che l’Occidente era tornato al centro della scena internazionale, e tornato tanto forte da potersi permettere di nuovo di proporre il suo modello come una alternativa ai modelli delle varie democrature, evidenziatisi in questi ultimi anni, per molti versi più rapidamente efficaci sul piano pratico.

Questo contenuto è riservato agli abbonati

Abbonati per un anno a tutti i contenuti del sito e all'edizione cartacea + digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €35

Abbonati per un anno alla versione digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €15

ARTICOLI CORRELATI

Elezioni USA viste da Cina e Asia

Le tante "Americhe" al voto

La battaglia per gli "Stati in bilico"

Harris/Trump a un mese dal voto

rivista di geopolitica, geopolitica e notizie dal mondo