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Gli Usa boicottano le Olimpiadi invernali di Pechino


Gli Stati Uniti non invieranno delegazioni diplomatiche ai Giochi olimpici e potrebbero essere seguiti da Giappone, Australia e Nuova Zelanda. Pesano le accuse di crimini contro l'umanità nello Xinjiang e altri abusi dei diritti umani

Gli Stati Uniti non invieranno delegazioni diplomatiche o rappresentanti di Washington alle Olimpiadi Invernali di Pechino. L’annuncio, dato nei giorni scorsi, è motivato sulla base del “genocidio in corso e dei crimini contro l’umanità nello Xinjiang e a causa degli altri abusi dei diritti umani”. Il messaggio rivolto al Partito comunista cinese è durissimo e rischia di avere un effetto a catena su altri Paesi alleati degli Stati Uniti, come il Giappone, l’Australia e la Nuova Zelanda, che valutano il da farsi.

Per quanto la scelta dell’amministrazione Biden sia puramente simbolica, non impattando direttamente, ad esempio, sulla partecipazione degli atleti ai giochi del 2022, lo sgarbo nei confronti della Cina non è passato inosservato. Zhao Lijian, portavoce del Ministero degli Esteri, ha commentato: “È un problema degli americani se non vogliono partecipare con i loro funzionari ai giochi di Pechino per supportare i loro atleti”. Si valutano le contromisure, ma la non partecipazione ai giochi del personale statunitense potrebbe risultare insignificante se si considera che la Cina, diversamente dalle Olimpiadi del 2008, parte da uno standing internazionale differente.

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