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Grecia: i diritti civili vincono contro la scomunica


Il Parlamento greco ha approvato il matrimonio tra persone dello stesso sesso, primo paese ortodosso a farlo. Un successo politico per il primo ministro Mitsotakis, di centrodestra, che è riuscito in ciò in cui i governi di sinistra precedenti hanno fallito.

La Grecia ha legalizzato il matrimonio per le persone dello stesso sesso. Dopo alcuni giorni di discussione, il progetto di legge è stato approvato giovedì scorso dal Parlamento, nonostante le divisioni interne al governo. In questo modo, la Grecia si unisce ad altri 36 Paesi nel mondo – venti dei quali in Europa – che prevedono la possibilità di sposarsi per i cittadini omosessuali, e diventa il primo stato a maggioranza ortodossa a farlo.

La proposta di riforma era arrivata nei primi giorni di febbraio, sponsorizzata dal primo ministro Kyriakos Mitsotakis. Il leader greco aveva già promesso una misura di questo tipo nel corso della campagna elettorale prima delle elezioni di giugno, in cui ha ottenuto il secondo mandato con una vittoria schiacciante. Ma, nonostante fosse annunciata, la presentazione del disegno di legge ha rappresentato una parziale sorpresa: in uno stato come la Grecia, in cui la Chiesa ortodossa mantiene una forte influenza sulla popolazione e sulla politica, era chiaro che la riforma avrebbe incontrato numerose resistenze, anche da una parte della coalizione di governo.

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