La compagnia militare russa si è resa protagonista di azioni gravi in Libia, Siria e Ucraina. Su tutte, le violazioni dei diritti umani, tra cui torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie
“Il Gruppo Wagner ha reclutato, addestrato e inviato operatori militari privati in zone di conflitto in tutto il mondo per alimentare la violenza, saccheggiare le risorse naturali e intimidire i civili in violazione del diritto internazionale, compreso il diritto internazionale dei diritti umani”.
Iniziano così le motivazioni presenti nel documento votato dagli Stati membri dell’Unione europea, che sanziona l’organizzazione russa attiva in numerosi scenari internazionali, in un momento di alta tensione con la Russia. Dalla Libia alla Siria, dalla Repubblica Centrafricana al Mozambico e passando per l’Ucraina, il Gruppo Wagner risponde, per Bruxelles, a una serie di gravi responsabilità.
Su tutte, le violazioni dei diritti umani “tra cui torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie”, con l’organizzazione colpevole di “attività destabilizzanti in alcuni dei Paesi in cui operano. Il Wagner Group — recita il documento Ue — sta inoltre diffondendo altrove la sua influenza malevola, in particolare nella regione del Sahel. Per questi motivi, il Wagner Group rappresenta una minaccia per i cittadini dei Paesi in cui è presente, per l’intera regione e per l’Unione Europea”.
Per attivare la procedura, l’Ue ha sfruttato quattro diversi regimi sanzionatori. Tra questi, il framework votato a fine 2020 definito Regime Sanzionatorio Globale sui Diritti Umani, chiamato anche Magnitsky Act europeo, che prevede il congelamento di asset economici di persone o rappresentanti istituzionali rei della violazione di diritti fondamentali, così come impedire loro la possibilità di viaggio all’interno dei confini dei Paesi comunitari.
Grazie alla normativa, Bruxelles può imporre sanzioni nei confronti di Governi, individui o organizzazioni coinvolte in crimini gravissimi quali genocidi, atti contro l’umanità, tortura, schiavitù, omicidi extragiudiziali, violenza sessuale o basata sul genere, sparizione forzata, arresti e detenzione arbitraria, traffico di esseri umani. Questo sarebbe il caso del Gruppo Wagner, che inoltre viene sanzionato nell’ambito dei regimi “relativi alla situazione in Libia e in Siria e ad azioni che compromettono l’integrità territoriale dell’Ucraina”.
L’organizzazione sarebbe finanziata dal businessman Yevgeny Prihozhin, notoriamente vicino al Presidente Vladimir Putin. Come affermato da un diplomatico europeo, “Wagner è una compagnia militare privata russa utilizzata per destabilizzare la sicurezza in Europa e tra i suoi vicini, in particolare modo l’Africa”.
“Il Gruppo Wagner ha reclutato, addestrato e inviato operatori militari privati in zone di conflitto in tutto il mondo per alimentare la violenza, saccheggiare le risorse naturali e intimidire i civili in violazione del diritto internazionale, compreso il diritto internazionale dei diritti umani”.